20 aprile sole
Via Francigena Primo giorno, da Messina a Cammarata 20 aprile 2024.
Appuntamento alle 14,00 alla stazione. Presenti Marcello Aricó, Stefania Daví, Antonio Zampaglione, Carmelo Geraci. Giuseppe Spanó ci ha raggiunti sul treno per Palermo, partito in orario alle 14,32.
Viaggio tranquillo, sul treno c’erano diversi ex alunni e colleghi di Carmelo che stavano andando a Palermo per imbarcarsi su una nave della Grimaldi per fare uno stage formativo.
Arrivo a Termini Imerese in perfetto orario e preso il treno per Agrigento. Incontrata una simpatica donna proveniente da Asti, socia del CAI, che stava andando a trovare la Mamma a Campolongo, con cui il Presidente ha cominciato a parlare di itinerari fatti in Sicilia dalla nostra associazione e alla fine le abbiamo dato le spille della Re Colapesce e della attuale attività.
La ferrovia corre tra dolci colline coltivate con estese coltivazioni di fichi d’india.
Arrivati alla stazione di Cammarata /San Giovanni Gemini alle 18,00 circa. Fatta una breve consultazione e dopo aver parlato con l’autista del pulmino diretto al paese abbiamo deciso di fare la strada a piedi e alle 18,10 ci siamo messi in marcia lungo una vecchia trazzera che attraversa la campagna. La strada è in leggera salita, prima del ricongiungimento con la strada asfaltata ci siamo fermati a scambiare due chiacchiere con un pastore che stava riportando le sue 200 pecore all’ovile. Era un signore di 65 anni perfettamente in forma per l’attività fisica , che lavora per la Forestale e aiuta il figlio. Alle 19,50 siamo arrivati all’appartamento “Il balcone sui Sicani” situato quasi alla fine di una ripida salita in via Trojna 26 dove ci aspettava il proprietario, signor Giordano, che era stato continuamente in contatto con Giuseppe. Dalla stazione all’appuntamento percorsi circa 5,5 chilometri.
L’appartamento è pulito e confortevole, ha due camere da letto e due bagni. In una camera hanno preso posto Stefania e Giuseppe e nell’altra Antonio e Marcello in un letto a castello e Carmelo e Alberto in un letto matrimoniale.Dopo esserci cambiati e rinfrescati siamo usciti per andare alla Pizzeria Santa Lucia dove aveva prenotato. Anche per raggiungere il locale la strada è in salita, si percorrere la via San Vito e si passa davanti la chiesa di San Vito, caratterizzata da una ripidissima scalinata di accesso. Abbiamo chiesto informazioni ad un gentile automobilista che si era mostrato disponibile a dare un passaggio ai più anziani del gruppo.
La pizzeria prende il nome dall’acquedotto comunale che c ‘è nelle vicinanze. Abbiamo mangiato una ottima pizza, preceduta da vari antipasti, pagando un prezzo contenuto. La gentile proprietaria alla fine ci ha offerto un digestivo e siamo quindi tornati a casa.
L’abitato di Cammarata si trova a 689 m s.l.m. di quota alle pendici di monte Cammarata (1578 m), indicato come la più alta vetta dei Sicani, in un territorio particolarmente boscoso. Il comune di San Giovanni Gemini è completamente incluso all’interno del territorio di Cammarata, di cui costituisce dunque una enclave.
Il paese si sviluppa sul fianco della montagna e le case sono letteralmente arrampicate una sull’altra tanto da ricordare di notte un presepe illuminato. È tenuto molto bene, con strade strettissime e pulite, gli edifici, anche quelli visibilmente abbandonati conservano una loro dignità e non sono ridotti a ruderi. Ci sono diverse chiese, alcune risalenti al dodicesimo secolo. Per le strade non c’era quasi nessuno e tutto il paese è silenziosissimo.
Nel territorio di Cammarata, tra i più vasti della zona, nasce e si sviluppa per un lungo tratto il fiume Platani, nonché suoi affluenti e altri torrenti.
Via Francigena Primo giorno, da Messina a Cammarata 20 aprile 2024.
Appuntamento alle 14,00 alla stazione. Presenti Marcello Aricó, Stefania Daví, Antonio Zampaglione, Carmelo Geraci. Giuseppe Spanó ci ha raggiunti sul treno per Palermo, partito in orario alle 14,32.
Viaggio tranquillo, sul treno c’erano diversi ex alunni e colleghi di Carmelo che stavano andando a Palermo per imbarcarsi su una nave della Grimaldi per fare uno stage formativo.
Arrivo a Termini Imerese in perfetto orario e preso il treno per Agrigento. Incontrata una simpatica donna proveniente da Asti, socia del CAI, che stava andando a trovare la Mamma a Campolongo, con cui il Presidente ha cominciato a parlare di itinerari fatti in Sicilia dalla nostra associazione e alla fine le abbiamo dato le spille della Re Colapesce e della attuale attività.
La ferrovia corre tra dolci colline coltivate con estese coltivazioni di fichi d’india.
Arrivati alla stazione di Cammarata /San Giovanni Gemini alle 18,00 circa. Fatta una breve consultazione e dopo aver parlato con l’autista del pulmino diretto al paese abbiamo deciso di fare la strada a piedi e alle 18,10 ci siamo messi in marcia lungo una vecchia trazzera che attraversa la campagna. La strada è in leggera salita, prima del ricongiungimento con la strada asfaltata ci siamo fermati a scambiare due chiacchiere con un pastore che stava riportando le sue 200 pecore all’ovile. Era un signore di 65 anni perfettamente in forma per l’attività fisica , che lavora per la Forestale e aiuta il figlio. Alle 19,50 siamo arrivati all’appartamento “Il balcone sui Sicani” situato quasi alla fine di una ripida salita in via Trojna 26 dove ci aspettava il proprietario, signor Giordano, che era stato continuamente in contatto con Giuseppe. Dalla stazione all’appuntamento percorsi circa 5,5 chilometri.
L’appartamento è pulito e confortevole, ha due camere da letto e due bagni. In una camera hanno preso posto Stefania e Giuseppe e nell’altra Antonio e Marcello in un letto a castello e Carmelo e Alberto in un letto matrimoniale.Dopo esserci cambiati e rinfrescati siamo usciti per andare alla Pizzeria Santa Lucia dove aveva prenotato. Anche per raggiungere il locale la strada è in salita, si percorrere la via San Vito e si passa davanti la chiesa di San Vito, caratterizzata da una ripidissima scalinata di accesso. Abbiamo chiesto informazioni ad un gentile automobilista che si era mostrato disponibile a dare un passaggio ai più anziani del gruppo.
La pizzeria prende il nome dall’acquedotto comunale che c ‘è nelle vicinanze. Abbiamo mangiato una ottima pizza, preceduta da vari antipasti, pagando un prezzo contenuto. La gentile proprietaria alla fine ci ha offerto un digestivo e siamo quindi tornati a casa.
L’abitato di Cammarata si trova a 689 m s.l.m. di quota alle pendici di monte Cammarata (1578 m), indicato come la più alta vetta dei Sicani, in un territorio particolarmente boscoso. Il comune di San Giovanni Gemini è completamente incluso all’interno del territorio di Cammarata, di cui costituisce dunque una enclave.
Il paese si sviluppa sul fianco della montagna e le case sono letteralmente arrampicate una sull’altra tanto da ricordare di notte un presepe illuminato. È tenuto molto bene, con strade strettissime e pulite, gli edifici, anche quelli visibilmente abbandonati conservano una loro dignità e non sono ridotti a ruderi. Ci sono diverse chiese, alcune risalenti al dodicesimo secolo. Per le strade non c’era quasi nessuno e tutto il paese è silenziosissimo.
Nel territorio di Cammarata, tra i più vasti della zona, nasce e si sviluppa per un lungo tratto il fiume Platani, nonché suoi affluenti e altri torrenti.