Domenica 9 Febbraio 2025 Escursione nel territorio di Castroreale-
Anello Fontana Madonna dell’udienza, Fontana Acqua Rosa, Rifugio Bucolio, Castel di Margi, Piano Margi e ritorno sulla trazzera Castroreale-Piano Margi.
Appuntamento alle 7:30 all’Immacolata. Presenti: Marcello Aricò, Carmelo Geraci, Elena Serban( new entry), Alberto Borgia,Tonino Seminerio, Giusi Quartaronello, Katia Tribulato, Angelo Salvo, Michele Inglese, Sebastiano Occhino, Giovanni Barbaro.
Formazione degli equipaggi e partenza alle 7,40.
A Barcellona siamo usciti dall’autostrada e ci siamo messi, inutilmente, alla ricerca di un bar aperto, prendendo una strada diversa da quella che porta a Castroreale e inoltrandoci in una piccola stradina, con il fondo piuttosto sconnesso, che comunque si ricollega alla circonvallazione del paese e da qui abbiamo imboccato, come previsto, la strada provinciale 82/A di Malasà che abbiamo percorso per alcuni chilometri sull’asfalto e per un breve tratto continuando sul fondo in terra battuta.
Alle 8,35 abbiamo parcheggiato le macchine in uno slargo dove c’era già Francesco Pagano, con cui avevamo appuntamento, che ci attendeva.
Inizio del cammino lungo la sterrata alle 8,40 e dopo cinque minuti siamo entrati nell’area del Bacino Montano del Longano, come informa il cartello delle Aziende Foreste Demaniali.
Alle 8,55 abbiamo raggiunto la fontana Madonna dell’Udienza, in prossimità di una graziosa edicola posta sotto un grande spuntone roccioso.
Qui si trova un bivio con una tabella che a destra indica Cardà ed è parte del dell’itinerario turistico verde Castroreale-Serro Cardà- Tre Pizzi-Piano Margi, come indicato in un cartello del Comune di Castroreale.
Seguendo la strada di sinistra, dopo circa 15 minuti, si raggiunge un altro bivio con una freccia che indica, a destra, la direzione per Piano Margi (è la strada da dove torneremo di pomeriggio).
Continuando a sinistra si raggiunge un guado nel vallone Bernardazzo dove il torrente, ingrossato dalle piogge di questi giorni, fa un bel salto di alcuni metri.
Alle 9,37, dopo quasi un’ora dalla partenza, siamo arrivati alla fontana Acqua Rosa, dove due persone stavano riempiendo decine di bottiglie.
La sterrata che va dritta, a quanto ci ha detto uno dei due, porta a Barcellona ed è percorribile senza problemi perché la manutenzione, come abbiamo potuto constatare, è continua.
Poco prima della fontana c’è la ripida salita per l’area attrezzata Nipotelle, segnalata da un elaborato pannello di legno montato sopra un originale palo scolpito. Fatta una foto di gruppo abbiamo sostato per una decina di minuti ad un tavolo posto sotto una intelaiatura di legno a forma di capanno , ma senza tetto né pareti. Tutta l’area, inserita in un bellissimo bosco di castagni, è recintata e ben tenuta, con molti tavoli e panche e diversi punti per accendere il fuoco per la brace , il che fa presumere che nella bella stagione sia frequentata da gitanti alla ricerca di pace e refrigerio.
Alle 10,00 abbiamo iniziato a risalire la pista forestale che si arrampica, con una ventina di tornanti, tra boschi di giovani castagni, passando da quota 600 a quota 840.
A tratti la strada si snoda fuori dal bosco e, nonostante la visibilità non eccellente, si godono bellissime vedute di Capo Milazzo , Capo Tindari e Isole Eolie.
Alle 10, 37 abbiamo raggiunto un bivio (a sinistra) dove c’erano due cartelli che si riferivano a lavori per la difesa del patrimonio regionale, per un importo di 300.000 euro, finanziati dalla Comunità Europea.
Proseguendo sulla strada di destra, ancora in salita, dopo circa 15 minuti, siamo arrivati al rifugio Bucolio, distante 5 chilometri dalla partenza.
In uno spazio recintato chiuso da un cancello, al di sotto del livello della strada, c’è una bella costruzione in pietra con il tetto in tegole , circondata da tavoli e postazioni per accendere il fuoco. Una originale fontana a vasche , sormontata da una statua che rappresenta un ‘aquila permette di avere acqua a volontà.
Anche qui abbiamo sostato per una quindicina di minuti e qualcuno ne ha approfittato per fare uno spuntino.
Alle 11,10 ripresa la marcia , in salita, sulla comoda strada sempre sotto la minaccia della pioggia e di forti raffiche di vento. Proseguendo sempre dritto, alle 11,45, siamo arrivati alla sbarra verde che delimita la pista che abbiamo percorso e che si innesta sulla trazzera Castroreale-Piano Margi.
Andando a sinistra, dopo cinque minuti, si arriva a una stazione di pompaggio del metanodotto,punto più alto dell’escursione odierna,a quota 1040 metri , distante due chilometri dal rifugio Bucolio.
Qui Giovanni Barbaro, conoscitore di questi luoghi, ci ha indicato una trazzera a sinistra che, passando sotto monte Pietra Grossa, raggiunge Colle del Re.
Proseguendo si vede a sinistra l’imponente massa di Castel di Margi, che non è un castello bensì una spettacolare formazione di rocce sedimentarie costituite da arenarie (calcareniti di Floresta) che ricorda vagamente le mura di un castello.
Alle 12,15 siamo arrivati alla meta, nella deliziosa area attrezzata della Forestale di Piano Margi col rifugio e il caratteristico laghetto con la barchetta in pietra, dove abbiamo sostato per il pranzo , allietato dal vino offerto da Maurizio.
Tutta l’area, ben tenuta e immersa nel bosco di pini, è recintata e cosparsa di tavoli, punti per accendere il fuoco e con una bella fontana e un forno.
La struttura è molto utilizzata dai gitanti e la casetta, negli anni passati, è stata spesso usata per gli accantonamenti di gruppi scout.
Alle 12,45 abbiamo lasciato l’area e, seguendo Giovanni, ci siamo diretti ad una vicina edicola dedicata a Santa Barbara.Tornando sui nostri passi abbiamo cercato un sentiero per accedere sulla cima di Castel di Margi, ma abbiamo desistito perchè alla base del rilievo c’era un inestricabile groviglio di rovi e, visto che il tempo stava peggiorando, abbiamo fatto una foto di gruppo e ci siamo messi in cammino alle 13,20.
Nonostante la nebbia, le nuvole basse, il vento a raffiche, abbiamo apprezzato la bellezza e il fascino del luogo , con la collina che degrada su un pianoro verde su cui pascolavano cavalli allo stato semibrado.
Tornando sui nostri passi abbiamo fatto il giro attorno al Monte Lurra e alle 13,45 siamo arrivati alla sbarra verde della pista forestale dove ci trovavamo due ore prima e abbiamo seguito, a sinistra , la trazzera Castroreale- Piano Margi .
Dopo circa 15 minuti abbiamo imboccato una scorciatoia che taglia un lungo tornante e arriva alla fine in un punto denominato “Bivio Sgarrupata” come informa la tabella in legno ivi posta nel 2010 per ricordare Domenico Messina , amante di questi luoghi.
La strada in alcuni tratti esce dal bosco e si apre sul versante ad ovest offrendo una spettacolare vista sul mare e sui monti circostanti.
Alle 14,20, arrivati ad un tornante molto stretto, in prossimità del quale c’è un alto muro a secco, si abbandona la trazzera Castroreale-Piano Margi che prosegue verso sinistra e si segue ,a destra ,la pista forestale di servizio che continua in discesa fino a una sella da cui si vede in lontananza, sull’altro versante, il rifugio Bucolio e su cui si innesta una delle strade incrociate stamattina.
Da qui in poi la pista è ingombra di rami spezzati e di alcuni alberi caduti.
Ad un certo punto Alberto si è accorto di avere smarrito il cellulare ed è dovuto tornare indietro per alcune centinaia di metri per recuperarlo mentre Giovanni, che era con lui, continuava a chiamare il numero.
Questo inconveniente ha rallentato la marcia del gruppo che si è fermato ad aspettarli per una ventina di minuti in un punto subito dopo un guado dove si unisce la trazzera lasciata una cinquantina di minuti prima.
Alle 15,26 abbiamo raggiunto il cartello che indica Piano Margi e che chiude il percorso ad anello.
Dopo un’altra mezz’ora, superata la fontana Madonna dell’Udienza, alle 15,56 abbiamo raggiunto le macchine posteggiate.
Il percorso complessivo del bellissimo trekking tra i boschi di pini e castagni che ci ha fatto scoprire posti incantevoli è stato di circa 17 chilometri.
Sulla via del ritorno ci siamo fermati per una decina di minuti al panificio Rappazzo, una piccola bottega molto conosciuta in zona, dove abbiamo acquistato, da una simpatica vecchietta, i tipici biscotti castriciani, di loro produzione, pasta fresca fatta in casa, ricotta e altro.
Francesco , dopo essersi cambiato nel retrobottega, è tornato indietro da solo ,mentre noi abbiamo fatto una deviazione e una breve sosta a Castroreale alla ricerca dei “flavioli”, ma nell’unico bar aperto, annesso al ristorante nella piazza, avevano già venduto tutto.
Tornando a Barcellona siamo andati in un bar rinomato anche per questo prodotto, ma anche lì non ne avevano per cui abbiamo consumato buoni dolci, offerti dal Presidente, e abbiamo preso la via del rientro a Messina.
Appena usciti dal bar è arrivata la pioggia, ampiamente prevista, che ci aveva graziato per tutta la giornata confemando, ancora una volta , il detto “Fortuna audentes iuvat “
Al ritorno modificati due equipaggi e arrivati in città poco prima delle 18,00.
Anello Fontana Madonna dell’udienza, Fontana Acqua Rosa, Rifugio Bucolio, Castel di Margi, Piano Margi e ritorno sulla trazzera Castroreale-Piano Margi.
Appuntamento alle 7:30 all’Immacolata. Presenti: Marcello Aricò, Carmelo Geraci, Elena Serban( new entry), Alberto Borgia,Tonino Seminerio, Giusi Quartaronello, Katia Tribulato, Angelo Salvo, Michele Inglese, Sebastiano Occhino, Giovanni Barbaro.
Formazione degli equipaggi e partenza alle 7,40.
A Barcellona siamo usciti dall’autostrada e ci siamo messi, inutilmente, alla ricerca di un bar aperto, prendendo una strada diversa da quella che porta a Castroreale e inoltrandoci in una piccola stradina, con il fondo piuttosto sconnesso, che comunque si ricollega alla circonvallazione del paese e da qui abbiamo imboccato, come previsto, la strada provinciale 82/A di Malasà che abbiamo percorso per alcuni chilometri sull’asfalto e per un breve tratto continuando sul fondo in terra battuta.
Alle 8,35 abbiamo parcheggiato le macchine in uno slargo dove c’era già Francesco Pagano, con cui avevamo appuntamento, che ci attendeva.
Inizio del cammino lungo la sterrata alle 8,40 e dopo cinque minuti siamo entrati nell’area del Bacino Montano del Longano, come informa il cartello delle Aziende Foreste Demaniali.
Alle 8,55 abbiamo raggiunto la fontana Madonna dell’Udienza, in prossimità di una graziosa edicola posta sotto un grande spuntone roccioso.
Qui si trova un bivio con una tabella che a destra indica Cardà ed è parte del dell’itinerario turistico verde Castroreale-Serro Cardà- Tre Pizzi-Piano Margi, come indicato in un cartello del Comune di Castroreale.
Seguendo la strada di sinistra, dopo circa 15 minuti, si raggiunge un altro bivio con una freccia che indica, a destra, la direzione per Piano Margi (è la strada da dove torneremo di pomeriggio).
Continuando a sinistra si raggiunge un guado nel vallone Bernardazzo dove il torrente, ingrossato dalle piogge di questi giorni, fa un bel salto di alcuni metri.
Alle 9,37, dopo quasi un’ora dalla partenza, siamo arrivati alla fontana Acqua Rosa, dove due persone stavano riempiendo decine di bottiglie.
La sterrata che va dritta, a quanto ci ha detto uno dei due, porta a Barcellona ed è percorribile senza problemi perché la manutenzione, come abbiamo potuto constatare, è continua.
Poco prima della fontana c’è la ripida salita per l’area attrezzata Nipotelle, segnalata da un elaborato pannello di legno montato sopra un originale palo scolpito. Fatta una foto di gruppo abbiamo sostato per una decina di minuti ad un tavolo posto sotto una intelaiatura di legno a forma di capanno , ma senza tetto né pareti. Tutta l’area, inserita in un bellissimo bosco di castagni, è recintata e ben tenuta, con molti tavoli e panche e diversi punti per accendere il fuoco per la brace , il che fa presumere che nella bella stagione sia frequentata da gitanti alla ricerca di pace e refrigerio.
Alle 10,00 abbiamo iniziato a risalire la pista forestale che si arrampica, con una ventina di tornanti, tra boschi di giovani castagni, passando da quota 600 a quota 840.
A tratti la strada si snoda fuori dal bosco e, nonostante la visibilità non eccellente, si godono bellissime vedute di Capo Milazzo , Capo Tindari e Isole Eolie.
Alle 10, 37 abbiamo raggiunto un bivio (a sinistra) dove c’erano due cartelli che si riferivano a lavori per la difesa del patrimonio regionale, per un importo di 300.000 euro, finanziati dalla Comunità Europea.
Proseguendo sulla strada di destra, ancora in salita, dopo circa 15 minuti, siamo arrivati al rifugio Bucolio, distante 5 chilometri dalla partenza.
In uno spazio recintato chiuso da un cancello, al di sotto del livello della strada, c’è una bella costruzione in pietra con il tetto in tegole , circondata da tavoli e postazioni per accendere il fuoco. Una originale fontana a vasche , sormontata da una statua che rappresenta un ‘aquila permette di avere acqua a volontà.
Anche qui abbiamo sostato per una quindicina di minuti e qualcuno ne ha approfittato per fare uno spuntino.
Alle 11,10 ripresa la marcia , in salita, sulla comoda strada sempre sotto la minaccia della pioggia e di forti raffiche di vento. Proseguendo sempre dritto, alle 11,45, siamo arrivati alla sbarra verde che delimita la pista che abbiamo percorso e che si innesta sulla trazzera Castroreale-Piano Margi.
Andando a sinistra, dopo cinque minuti, si arriva a una stazione di pompaggio del metanodotto,punto più alto dell’escursione odierna,a quota 1040 metri , distante due chilometri dal rifugio Bucolio.
Qui Giovanni Barbaro, conoscitore di questi luoghi, ci ha indicato una trazzera a sinistra che, passando sotto monte Pietra Grossa, raggiunge Colle del Re.
Proseguendo si vede a sinistra l’imponente massa di Castel di Margi, che non è un castello bensì una spettacolare formazione di rocce sedimentarie costituite da arenarie (calcareniti di Floresta) che ricorda vagamente le mura di un castello.
Alle 12,15 siamo arrivati alla meta, nella deliziosa area attrezzata della Forestale di Piano Margi col rifugio e il caratteristico laghetto con la barchetta in pietra, dove abbiamo sostato per il pranzo , allietato dal vino offerto da Maurizio.
Tutta l’area, ben tenuta e immersa nel bosco di pini, è recintata e cosparsa di tavoli, punti per accendere il fuoco e con una bella fontana e un forno.
La struttura è molto utilizzata dai gitanti e la casetta, negli anni passati, è stata spesso usata per gli accantonamenti di gruppi scout.
Alle 12,45 abbiamo lasciato l’area e, seguendo Giovanni, ci siamo diretti ad una vicina edicola dedicata a Santa Barbara.Tornando sui nostri passi abbiamo cercato un sentiero per accedere sulla cima di Castel di Margi, ma abbiamo desistito perchè alla base del rilievo c’era un inestricabile groviglio di rovi e, visto che il tempo stava peggiorando, abbiamo fatto una foto di gruppo e ci siamo messi in cammino alle 13,20.
Nonostante la nebbia, le nuvole basse, il vento a raffiche, abbiamo apprezzato la bellezza e il fascino del luogo , con la collina che degrada su un pianoro verde su cui pascolavano cavalli allo stato semibrado.
Tornando sui nostri passi abbiamo fatto il giro attorno al Monte Lurra e alle 13,45 siamo arrivati alla sbarra verde della pista forestale dove ci trovavamo due ore prima e abbiamo seguito, a sinistra , la trazzera Castroreale- Piano Margi .
Dopo circa 15 minuti abbiamo imboccato una scorciatoia che taglia un lungo tornante e arriva alla fine in un punto denominato “Bivio Sgarrupata” come informa la tabella in legno ivi posta nel 2010 per ricordare Domenico Messina , amante di questi luoghi.
La strada in alcuni tratti esce dal bosco e si apre sul versante ad ovest offrendo una spettacolare vista sul mare e sui monti circostanti.
Alle 14,20, arrivati ad un tornante molto stretto, in prossimità del quale c’è un alto muro a secco, si abbandona la trazzera Castroreale-Piano Margi che prosegue verso sinistra e si segue ,a destra ,la pista forestale di servizio che continua in discesa fino a una sella da cui si vede in lontananza, sull’altro versante, il rifugio Bucolio e su cui si innesta una delle strade incrociate stamattina.
Da qui in poi la pista è ingombra di rami spezzati e di alcuni alberi caduti.
Ad un certo punto Alberto si è accorto di avere smarrito il cellulare ed è dovuto tornare indietro per alcune centinaia di metri per recuperarlo mentre Giovanni, che era con lui, continuava a chiamare il numero.
Questo inconveniente ha rallentato la marcia del gruppo che si è fermato ad aspettarli per una ventina di minuti in un punto subito dopo un guado dove si unisce la trazzera lasciata una cinquantina di minuti prima.
Alle 15,26 abbiamo raggiunto il cartello che indica Piano Margi e che chiude il percorso ad anello.
Dopo un’altra mezz’ora, superata la fontana Madonna dell’Udienza, alle 15,56 abbiamo raggiunto le macchine posteggiate.
Il percorso complessivo del bellissimo trekking tra i boschi di pini e castagni che ci ha fatto scoprire posti incantevoli è stato di circa 17 chilometri.
Sulla via del ritorno ci siamo fermati per una decina di minuti al panificio Rappazzo, una piccola bottega molto conosciuta in zona, dove abbiamo acquistato, da una simpatica vecchietta, i tipici biscotti castriciani, di loro produzione, pasta fresca fatta in casa, ricotta e altro.
Francesco , dopo essersi cambiato nel retrobottega, è tornato indietro da solo ,mentre noi abbiamo fatto una deviazione e una breve sosta a Castroreale alla ricerca dei “flavioli”, ma nell’unico bar aperto, annesso al ristorante nella piazza, avevano già venduto tutto.
Tornando a Barcellona siamo andati in un bar rinomato anche per questo prodotto, ma anche lì non ne avevano per cui abbiamo consumato buoni dolci, offerti dal Presidente, e abbiamo preso la via del rientro a Messina.
Appena usciti dal bar è arrivata la pioggia, ampiamente prevista, che ci aveva graziato per tutta la giornata confemando, ancora una volta , il detto “Fortuna audentes iuvat “
Al ritorno modificati due equipaggi e arrivati in città poco prima delle 18,00.