Preescursione del 20 ottobre 2924 sul primo tratto del sentiero Mare-Monte.
Appuntamento con Marcello alle 8,15, in macchina arrivati al cinema Iris dove abbiamo parcheggiato. Preso lo shuttle n.1 fino al capolinea alla statua di San Pio.
Alle 8,55 iniziato il cammino, attraversando l’abitato del Faro.
Alle 9,20 arrivo al Ristorante dei due mari e lasciata la strada per camminare sulla spiaggia, costeggiata Torre Bianca e la vecchia colonia estiva delle Poste, in completo degrado, e alle 9,55 arrivati al canale degli Inglesi e ripresa la strada asfaltata che costeggia il lago del Faro e un tratto della SS 113 bis in direzione di Messina. Alle 10,05, poco prima della rotonda di Granatari, imboccata la strada a destra (via Vecchia salita Cimitero di Granatari) che attraversa ville e campi con bellissima vista sullo Stretto, con forte pendenza, ma breve, e dopo dieci minuti raggiunto il Cimitero. Proseguendo sulla strada asfaltata alle 10,20 siamo arrivati all’inizio della via Forte Spuria e poco più sopra alla casa di Luca Scarcella e Nadia Arena, difesa da quattro piccoli barboncini, uno dei quali ha addentato il pantalone di Marcello. Proseguendo e costeggiato il Semaforo la strada diventa sterrata e continua in cresta .Panorami mozzafiato del Tirreno, la costa calabra, Stromboli e le Isole Eolie.
La strada ad un certo punto è nuovamente asfaltata e prende il nome di Via Archimede. Alll’altezza di una villa al n.16, a destra, parte un sentiero in discesa che costeggia il muro di cinta e che dopo un centinaio di metri diventa impraticabile perché invaso dalla vegetazione: è quello di cui ha parlato Francesco Pagano domenica scorsa e che, con un certo impegno da parte dell’associazione, potremmo rendere agibile per arrivare fino al lido Sabbia d’Oro, come proposto da lui.
Arrivo a Serri alle 10,57 , dopo pochi minuti lasciata la via Archimede e imboccata la strada in salita a destra, via Alberto Moravia, percorribile in auto solo per qualche centinaio di metri. La trazzera, poco più di un sentiero, continua sulla cresta lasciando le abitazioni sulla sinistra e si affaccia sul Tirreno, con vista sulle spiagge di Mortelle, Timpazzi, Casabianca e oltre.
A un certo punto la traccia sembra perdersi quindi abbiamo proseguito in discesa arrivando nuovamente sulla strada asfaltata e attraversato il complesso delle villette a schiera del condominio Campus, da cui siamo usciti alle 11,30.
Continuando a camminare su strada asfaltata tra gli edifici dell’abitato di Sperone Alto, siamo arrivati alla chiesa di Santa Maria dei Miracoli e alle 11,50 alla antica chiesetta con lo stesso nome, alla fine del complesso ospedaliero del Papardo e all’inizio della seconda tappa del percorso da Papardo al forte Serra La Croce.
Dalla partenza a questo punto il percorso complessivo è di circa 8,5 chilometri.
Raggiunta a piedi la macchina alle 12,15.
Distanza totale, incluse le deviazioni, 13,3 chilometri coperta in tre ore e venti minuti.
Appuntamento con Marcello alle 8,15, in macchina arrivati al cinema Iris dove abbiamo parcheggiato. Preso lo shuttle n.1 fino al capolinea alla statua di San Pio.
Alle 8,55 iniziato il cammino, attraversando l’abitato del Faro.
Alle 9,20 arrivo al Ristorante dei due mari e lasciata la strada per camminare sulla spiaggia, costeggiata Torre Bianca e la vecchia colonia estiva delle Poste, in completo degrado, e alle 9,55 arrivati al canale degli Inglesi e ripresa la strada asfaltata che costeggia il lago del Faro e un tratto della SS 113 bis in direzione di Messina. Alle 10,05, poco prima della rotonda di Granatari, imboccata la strada a destra (via Vecchia salita Cimitero di Granatari) che attraversa ville e campi con bellissima vista sullo Stretto, con forte pendenza, ma breve, e dopo dieci minuti raggiunto il Cimitero. Proseguendo sulla strada asfaltata alle 10,20 siamo arrivati all’inizio della via Forte Spuria e poco più sopra alla casa di Luca Scarcella e Nadia Arena, difesa da quattro piccoli barboncini, uno dei quali ha addentato il pantalone di Marcello. Proseguendo e costeggiato il Semaforo la strada diventa sterrata e continua in cresta .Panorami mozzafiato del Tirreno, la costa calabra, Stromboli e le Isole Eolie.
La strada ad un certo punto è nuovamente asfaltata e prende il nome di Via Archimede. Alll’altezza di una villa al n.16, a destra, parte un sentiero in discesa che costeggia il muro di cinta e che dopo un centinaio di metri diventa impraticabile perché invaso dalla vegetazione: è quello di cui ha parlato Francesco Pagano domenica scorsa e che, con un certo impegno da parte dell’associazione, potremmo rendere agibile per arrivare fino al lido Sabbia d’Oro, come proposto da lui.
Arrivo a Serri alle 10,57 , dopo pochi minuti lasciata la via Archimede e imboccata la strada in salita a destra, via Alberto Moravia, percorribile in auto solo per qualche centinaio di metri. La trazzera, poco più di un sentiero, continua sulla cresta lasciando le abitazioni sulla sinistra e si affaccia sul Tirreno, con vista sulle spiagge di Mortelle, Timpazzi, Casabianca e oltre.
A un certo punto la traccia sembra perdersi quindi abbiamo proseguito in discesa arrivando nuovamente sulla strada asfaltata e attraversato il complesso delle villette a schiera del condominio Campus, da cui siamo usciti alle 11,30.
Continuando a camminare su strada asfaltata tra gli edifici dell’abitato di Sperone Alto, siamo arrivati alla chiesa di Santa Maria dei Miracoli e alle 11,50 alla antica chiesetta con lo stesso nome, alla fine del complesso ospedaliero del Papardo e all’inizio della seconda tappa del percorso da Papardo al forte Serra La Croce.
Dalla partenza a questo punto il percorso complessivo è di circa 8,5 chilometri.
Raggiunta a piedi la macchina alle 12,15.
Distanza totale, incluse le deviazioni, 13,3 chilometri coperta in tre ore e venti minuti.