Happyrecola del 11 dicembre 2024
Emozioni delle traversate dello Stretto
– Partecipanti Marcello Aricò, Salvo Rotondo, Ileana Padovano, Gianmichele Sfravara, Giancarlo Foti, Pippo Finanze, Maria De Carlo, Ciccio Briguglio, Mario Sibilla, Gabriella Panarello, Rosalba Cucinotta, Filippo Cavallaro, Angelo Salvo, un amico del relatore Nino Fazio.
Inizialmente una presenza scomoda, grazie ad Aurelio, ha rischiato di vanificare l’incontro; risolti dopo intervento personale.
Presentazione del relatore da parte del Presidente che ricorda che il primo incontro con Nino Fazio è avvenuto nel 1987 in occasione della sua traversata Vulcani Calava’. Da allora è nato un sodalizio di amicizia pieno di emozioni e avventure. Il relatore, per più di un’ora e mezzo, ci ha intrattenuti con un racconto appassionato. Ha ripercorso la storia delle traversate di cui si ha contezza e che dal 1930 hanno dominato la scena. Primo tra tutti un certo Dominici che all’età di 17 anni, accompagnato da una barca a remi, ha effettuato la prima traversata cronometrata. Via via un notevole impulso e’ stato dato dal gruppo dei calabresi che già dal 1949 hanno iniziato a organizzare gare con traversate di gruppo. Ha parlato dei vari protagonisti di quegli anni, e ha sottolineato la presenza monumentale di Nino Musciumarra, chiamato, non a caso, lo Squalo dello Stretto, che da allora ha formato decine di nuotatori e lui stesso è stato protagonista di numerose imprese. Delizioso aneddoto del 1963 per la partecipazione di una donna americana, Mary Margaret Revell, con una doppia traversata e che Nino è riuscito a rintracciare nel 2008 e con cui ha avuto dei rapporti epistolari simpatici. Negli anni ‘80 le organizzazioni calabresi si sono rivolte al nuoto pinnato e sono aumentate le traversate singole alla ricerca, anche, di battere il record che fece Giovanni Fiannacca nel 1975 con un tempo stratosferico di 30’ 50”. Record che resistette per circa 40 anni. Nino ha anche sottolineato che le performance dello Stretto non dipendono solo dal valore dell’atleta ma da una serie di componenti quali il barcaiolo, la lettura delle correnti, il vento, la pressione atmosferica ecc, perché lo Stretto,quasi nel suo unicum, e’ dominato dalle correnti (montante, dallo Ionio al Tirreno e dalla discendente che va dal Tirreno allo Ionio) in un continuo alternarsi dominato dalla luna. E ancora tante foto e tanti personaggi che sono stati i veri protagonisti degli ultimi 40 anni. Un accenno al nuovo record di traversata individuale ottenuto dal figlio di Nino, Andrea che in una splendida giornata ha fatto fermare il tempo in 30’ 06” e al record della doppia ( andata e ritorno) con 1 h 22’ 23” ottenuto da Nino stesso all’età di 49 anni, nel Settembre del 2010. Poi ha parlato delle traversate di gruppo che in questi ultimi anni hanno avuto un impulso notevole e come la sua organizzazione rivolge una attenzione particolare ai gruppi di disabili.
Dal suo racconto trapelava la forte emozione con cui condivideva certi ricordi. Peccato per le poche persone presenti, perché per l’intensità e l’aneddotica, avrebbe meritato un pubblico più numeroso.
L’Happy hour puntuale ci ha deliziato con polipo e patate bollite e una insalata di calamari, accompagnata da un buon vino bianco.
Questo diario di bordo è stato redatto da Marcello Aricò
Emozioni delle traversate dello Stretto
– Partecipanti Marcello Aricò, Salvo Rotondo, Ileana Padovano, Gianmichele Sfravara, Giancarlo Foti, Pippo Finanze, Maria De Carlo, Ciccio Briguglio, Mario Sibilla, Gabriella Panarello, Rosalba Cucinotta, Filippo Cavallaro, Angelo Salvo, un amico del relatore Nino Fazio.
Inizialmente una presenza scomoda, grazie ad Aurelio, ha rischiato di vanificare l’incontro; risolti dopo intervento personale.
Presentazione del relatore da parte del Presidente che ricorda che il primo incontro con Nino Fazio è avvenuto nel 1987 in occasione della sua traversata Vulcani Calava’. Da allora è nato un sodalizio di amicizia pieno di emozioni e avventure. Il relatore, per più di un’ora e mezzo, ci ha intrattenuti con un racconto appassionato. Ha ripercorso la storia delle traversate di cui si ha contezza e che dal 1930 hanno dominato la scena. Primo tra tutti un certo Dominici che all’età di 17 anni, accompagnato da una barca a remi, ha effettuato la prima traversata cronometrata. Via via un notevole impulso e’ stato dato dal gruppo dei calabresi che già dal 1949 hanno iniziato a organizzare gare con traversate di gruppo. Ha parlato dei vari protagonisti di quegli anni, e ha sottolineato la presenza monumentale di Nino Musciumarra, chiamato, non a caso, lo Squalo dello Stretto, che da allora ha formato decine di nuotatori e lui stesso è stato protagonista di numerose imprese. Delizioso aneddoto del 1963 per la partecipazione di una donna americana, Mary Margaret Revell, con una doppia traversata e che Nino è riuscito a rintracciare nel 2008 e con cui ha avuto dei rapporti epistolari simpatici. Negli anni ‘80 le organizzazioni calabresi si sono rivolte al nuoto pinnato e sono aumentate le traversate singole alla ricerca, anche, di battere il record che fece Giovanni Fiannacca nel 1975 con un tempo stratosferico di 30’ 50”. Record che resistette per circa 40 anni. Nino ha anche sottolineato che le performance dello Stretto non dipendono solo dal valore dell’atleta ma da una serie di componenti quali il barcaiolo, la lettura delle correnti, il vento, la pressione atmosferica ecc, perché lo Stretto,quasi nel suo unicum, e’ dominato dalle correnti (montante, dallo Ionio al Tirreno e dalla discendente che va dal Tirreno allo Ionio) in un continuo alternarsi dominato dalla luna. E ancora tante foto e tanti personaggi che sono stati i veri protagonisti degli ultimi 40 anni. Un accenno al nuovo record di traversata individuale ottenuto dal figlio di Nino, Andrea che in una splendida giornata ha fatto fermare il tempo in 30’ 06” e al record della doppia ( andata e ritorno) con 1 h 22’ 23” ottenuto da Nino stesso all’età di 49 anni, nel Settembre del 2010. Poi ha parlato delle traversate di gruppo che in questi ultimi anni hanno avuto un impulso notevole e come la sua organizzazione rivolge una attenzione particolare ai gruppi di disabili.
Dal suo racconto trapelava la forte emozione con cui condivideva certi ricordi. Peccato per le poche persone presenti, perché per l’intensità e l’aneddotica, avrebbe meritato un pubblico più numeroso.
L’Happy hour puntuale ci ha deliziato con polipo e patate bollite e una insalata di calamari, accompagnata da un buon vino bianco.
Questo diario di bordo è stato redatto da Marcello Aricò