Trekking del 5 maggio 2024 nella riserva naturale di Cavagrande
Il primo tratto dell’escursione si svilupperà su una parte della antica regia trazzera delle montagne che collegava Avola antica con Noto antica.
Arriveremo dopo qualche chilometro al fiume Manghisi, situato all’interno della prima parte della Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile che si estende per 2700,00 ettari, 900 ha nella zona A (riserva) e 1860,00 ha nella zona B (preriserva) .
Il fiume nasce dalla sorgente di Feudo Baulì (o Bauly), a 3 km da Palazzolo Acreide, fra le contrade Santa Lucia, Velardo e Saraceni e sviluppa il suo percorso al confine tra Noto e Avola. A valle prende le acque di tre affluenti: Cava Manghisi, Cava Mazzone-Celso-S. Marco-Putrisino e Cava Testa dell’acqua-Buongiorno.
Il Manghisi dà il suo nome all’omonima «cava» iblea (ovvero una gola) che ha creato nel corso dei millenni scavando gole o canyon a diverse profondità.
Successivamente il fiume entra in una sorta di strozzatura, ricompare dopo la contrada Petracca con il nome di fiume Cassibile e scorre per circa 10 chilometri fino allo sbocco nella pianura costiera incassato in sinuosi meandri lungo una direttrice perpendicolare al mare Ionio. Nel fondovalle, dopo alcuni chilometri a valle della contrada Petracca, a Cavagrande di Avola , il fiume ha formato un sistema di piccole cascate e laghetti (chiamati localmente uruvi) raggiungibili dalla località Belvedere per un’antica strada nota come La Scala Cruci.
Notizie tecniche
Il percorso non è particolarmente difficile, ci sono tratti in discesa più o meno ripida e conseguenti tratti in salita.
La lunghezza complessiva non supera i dieci chilometri. Nel tratto del fiume che visiteremo insiste la cava Petracca dove ci sono alcuni attraversamenti, non sempre con passerelle o massi, per cui può essere necessario togliersi calze e scarpe ed è necessario avere almeno una asciugamano e sono
caldamente consigliati i bastoncini da trekking. Alla fine della escursione, se avremo tempo a disposizione, merita una visita il suggestivo santuario diocesano di Maria Scala del Paradiso, patrona principale di Noto, luogo di alta spiritualità per la parte sud-est della Sicilia.
Altre notizie logistiche seguiranno nei prossimi giorni