10 marzo coperto e vento forte a Messina
Escursione alla grotta di Serracozzo ETNA.
Appuntamento alle 8,00 all’Immacolata.
Presenti: Marcello Aricò, Stefania Daví, Maria Grazia Costa, Simona Sagone, Carlo Panzera, Alberto Arena, Ciccio Briguglio, Alberto Borgia,Tuccio Novella, Pinella Dini, Marcella De Francesco, Simone Cappello, Aurelio La Monica, Marcello Cupane, Agata Mento,Saro Spadaro, Francesco Pagano, Santinella Rotondo, Chiara Calarco e una decina di altre persone.
Partenza da Messina alle 8,10, alle 9,05 arrivo al solito bar di Linguaglossa e sosta per il caffè. Qui ci siamo incontrati con Flavia e Maria De Carlo, Manuela Scarcella e Rosalba Fera. In macchina alle 9,30, arrivo al parcheggio del rifugio Citelli, a quota 1750 metri , alle 10,15. Cielo coperto e vento. Alle 10,20 inizio marcia. Dal parcheggio si torna indietro sulla strada asfaltata per circa 100 m e in corrispondenza della curva si imbocca il sentiero a sinistra in salita che si snoda tra betulle, faggi e pini per circa 100 m di dislivello , poi in corrispondenza di una specie di “nuraghe” di grosse pietre si piega a sinistra, mantenendosi in quota, superando alcuni tratti rocciosi in corrispondenza dei corsi d’acqua.
Dopo altri 20 minuti si arriva a dominare un avvallamento quasi privo di vegetazione, oltrepassato il quale siamo giunti, alle 11,30, al cratere formatosi durante l’eruzione del 1971 al cui interno si trova la grotta di Serracozzo, una delle più belle grotte di scorrimento dell’Etna. La grotta si presenta come una fessura nella roccia, in apparenza molto stretta ma comunque di facile accesso. Passato l’ingresso ci si ritrova in un ambiente molto alto e largo circa tre metri. Inoltrandosi verso il fondo ci si immette nel più basso tunnel di scorrimento che abbiamo percorso per un centinaio di metri . Man mano che si procede il terreno si fa sempre più ripido e il suolo, sdrucciolevole, può causare scivolamento.
La parte più bella si trova nel primo ambiente, quello di ingresso, tra la prima stanza e il tunnel, dove la luce entra dall’alto illuminando la particolare forma a serratura della cavità. Alcuni di noi, spegnendo le torce , hanno apprezzato la sensazione del buio totale e del silenzio.
Alle 11,50 abbiamo ripreso il cammino in salita superando alcuni canaloni lavici e dopo alcune centinaia di metri, alle 12,15 ci siamo fermati per consumare il pranzo e per la distribuzione delle spillette preparate dal Presidente, sotto l’ infuriare di un vento violento. Aurelio L. e Marcello C. sono andati in avanscoperta e quando sono tornati, alle 12,50 abbiamo ripreso il sentiero in ripida salita per arrivare, dopo circa mezz’ora, ostacolati dal vento che andava rinforzando, a “Serra delle Concazze” a quota 1910 m. s. l. m.
Da qui abbiamo potuto ammirare, per qualche istante, la Valle del Bove.
Il programma prevedeva di continuare a risalire sul ciglio della Valle del Bove fino ad arrivare a quota 2100 metri, per poi prendere un sentiero in discesa lungo un canale sabbioso che ci avrebbe riportati in poco tempo al sentiero percorso all’andata.
Le condizioni però erano praticamente proibitive perché le raffiche erano talmente forti da fare perdere l’equilibrio, per cui siamo scesi da un canalone sabbioso e siamo arrivati al sentiero in corrispondenza della grotta.
Poco più a valle abbiamo incontrato una coppia di ragazzi tedeschi, entusiasti dell’Etna, che stavano andando a visitare la grotta e successivamente abbiamo regalato spilletta in ricordo della loro esperienza di oggi.
In discesa Alberto A. ha avuto qualche problema alle gambe, dovuto principalmente alla stanchezza e alla mancanza di allenamento, e quindi, adeguandoci al suo passo, abbiamo raggiunto il Rifugio alle 15,15.
Dopo una corroborante bevanda calda, alle 15,30 ci siamo messi in macchina, destinazione Messina. Poco dopo ha iniziato a piovere e la pioggia ci ha fatto compagnia fino a Fiumefreddo. Alle 17,43 l’equipaggio di Carlo ha superato il casello di Tremestieri, superando di un minuto Tuccio.
Anche oggi ci possiamo ritenere fortunati perché, a parte il vento, non è piovuto e la nebbia è rimasta bassa, permettendoci di godere i bellissimi panorami che l’Etna offre agli escursionisti.
Percorso complessivo di poco meno di sette chilometri
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