XVII secolo Prologo Il potente mago Alberico, legittimo signore del Feudo di Novara di Sicilia tra i monti Peloritani e i Nebrodi, viveva nel suo castello insieme alla figlia Scillante. In un periodo buio della sua vita è stato esiliato, insieme alla figlia, nell’isola di Eolia, abitata da spiriti e antiche divinità.Causa dell’esilio fu il geloso fratello, Romano. A complottare per l’esilio di Alberico intervenne Re Filippo di Napoli amico di Romano. La storiaAlberico avendo saputo da Eco che il fratello sarebbe passato, con una nave nei pressi dell’isola di Eolia , approfittando delle sue doti , con un’incantesimo ne causò il nubifragio. Eco era una spiritella pettegola dal carattere dolce e dalla voce soave, che infondeva dolcezza al cuore di chi l’ ascoltava.Proprio per questo, Zeus la incaricava di intrattenere sua moglie Era mentre lui si dedicava ai suoi incontri amorosi.La dea Era, gelosa e vendicativa, si accorse dell’inganno che Eco aveva ordito contro di lei e la punì togliendole l’uso della parola e condannandola a ripetere ovunque solo l’ultima parola che le veniva rivolta o che udiva.Alberico, per quanto fosse abile con la magia, non lo era abbastanza da togliere del tutto il maleficio che Era aveva imposto ad Eco. Il mago con grande sforzo riuscì a ridare la voce ad Eco ma solo bisbigliandonell’orecchio di chi la udiva.Eco, sebbene rattristata per non aver potuto ottenere la totale rottura dell’incantesimo a cui era sottomessa , dichiarò fedeltà al suo liberatore. Sulla nave, di ritorno dall’isola di Malta il Re Filippo era stato ospite dei Cavalieri della Croce; con lui ci sono il figlio, principe Ferdinando , l’amico Romano con la figlia Gertrude i loro servitori e l’equipaggio. La nave con a bordo i reali e i suoi amici mentre naviga nelle tranquille acque del mare Tirreno, nei pressi dell’isola di Eolia di punto in bianco incappò in una furiosa tempesta, di colpo il cielo si scurì e tutti si ritrovarono sbalzati in mare. Chi da una parte e chi dall’altra persero i contatti tra loro finché le ondedel mare li sbatterono su spiagge diverse e sprofondarono in un lungo sonno. Mentre poco alla volta si destavano da quell’improvviso sonno, si accorsero che non erano più tutti insieme.Il re Filippo solo su una spiaggia da dove in lontananza si scorgeva una caverna; molto più a nord Romano con la figlia Gertrude e i servitori più qualche marinaio.Ferdinando, il figlio del re, era nei pressi della caverna difronte ad una piccola capanna. Al riaprire degli occhi vide una ragazza con i raggi del sole tra i capelli che gli porgeva una brocca d’acqua. Dissetatosi non potè fare a meno di ammirarla per quanto fosse bella nonostante l’aspetto lievemente selvaggio. Aveva incontrato altre ragazza ma per questa sentì subito una stretta al cuore e non potè che innamorarsene a prima vista. Probabilmente anche ricambiato.Lei gli fece cenno di seguirla e lui si lasciò condurre al cospetto del padre Alberico che li osservava da li vicino. Ferdinando una volta rifocillato raccontò chi fosse e quanto gli era accaduto. Nel mentre Eco si avvicino ad Alberico e gli sussurrò che poco distante il re Filippo, solo sulla spiaggia, piangeva disperato per la scomparsa del figlio. Alberico alla vista di quell’uomo in lacrime così angustiato si commosse e,siccome anche lui era un padre si avvicino; dopo averlo rassicurato sulla sorte del figlio lo invitò nella sua capanna. Il Re si presentò, e Alberico, sapendo chi era gli ricordò che se si trovava esiliato in quell’isola in parte era anche per colpa sua. Filippo a quel punto vide il figlio e corsero incontro per abbracciarsi.Il Re a quel punto mostra riconoscenza ad Alberico e gli comunica la fine dell’esilio.Dall’altra parte dell’isola Eolia anche Gertrude è in un mare di lacrime perchè è convinta di aver perso il suo innamorato, il principino Ferdinando.Romano che di suo era un uomo pratico, insieme ai suoi, si mise alla ricerca di qualche sopravvissuto. Nel girovagare intanto scorgono una scialuppa nascosta tra fitti rami e al contempo sentono un vociare nel quale riconosce quella del Re e del figlio.Con sorpresa mista a rabbia riconosce il fratello Alberico. Appena il Re Filippo lo scorge gli va incontro, gli racconta quanto era successo e lo avvisa che per riconoscenza aveva tolto l’obbligo di esilio adAlberico e a Scillante.Romano, resosi conto della situazione che si andava creando , confabulando con Gertrude e i suoi , propone che al far della notte si sarebbero impossessati della scialuppa e avrebbero convinto il Re e il figlio a seguirli facendo rotta verso la terra ferma dove avrebbero trovato la giusta accoglienza, degna di un Re, a Novara di Sicilia. Eco sente quanto stava tramando Romano e lo riferisce ad Alberico. Alberico, forte dei suoi poteri magici vi fa nuovamente ricorso e fa riaddormentare tutti e si impossessa della scialuppa. L’indomani mattina Alberico, per mostrare gratitudine al re, lo invita insieme al figlio nella sua dimora di Novara di Sicilia e non trascura di offrire un passaggio anche a suo fratello Romano e al suo seguito.Il Re rimane ammirato della nobiltà d’animo di Alberico che accetta di far salire sul naviglio anche chi gli aveva procurato tanti dispiaceri.Sbavando dalla rabbia ma facendo buon viso a cattivo gioco Romano non potè che non accettare, ripromettendosi una successiva vendetta. Durante tutta la navigazione e poi, anche giunti sul posto, Gertrude nota che fra Ferdinando e Scillante sta per nascere qualcosa e si ripromette che deveadoperarsi per impedirlo.Gertrude, oramai consumata dalla gelosia riferisce al padre quanto sta per accadere tra la cugina e il principino. Romano le garantisce di aiutarla e suggerisce di farla sparire. Eco, sempre attenta ad origliare , coglie le cattive intenzioni dei due e riferisce ad Alberico. Mentre lui medita sul da farsi intanto Gertrude con false moine e accattivanti sorrisi invita Scillante ad una passeggiata. Arrivate nei pressi della chiesa madre, dall’angolo di una stradina poco illuminata esce uno dei servitori, mandato li da Romano, che prova ad incappucciare Scillante . Anche Gertrude ci mette
Il magico mondo delle API
Il primo HappyRecola dell’anno sul magico mondo delle api sarà Mercoledì 22 Gennaio presso la sede della Comunità grca di Messina in viale San Martino, 271. Relatore Michele Borgia agronomo che vive giornalmente la sua esperienza con l’attenzione e la dedizione di u uomo di atri tempi. L’esperienze lavorative di Michele nascono dell’amore per la natura a cui si dedica con passione.
Programma attività I SEM 2025
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