Escursione a Rometta superiore del 14 gennaio 2024 .Splendida giornata di sole dopo diversi giorni di maltempo. Prima escursione dell’anno della nostra associazione. qui la galleria fotografica completa Appuntamento con quasi tutti i soci alle 8,15 alla chiesa dell’Immacolata. Partecipanti: Marcello Aricò, Filippo Cavallaro, Rosalba Cucinotta, Flavia De Carlo, Franco Privitera, Nando Centorrino, Angela Trimarchi, Nina Coiro, Mike Sfravara, Giovanna Mangano, Tonino Seminerio, Giusy Quartaronello, Alessia Seminerio, Pinella Dini,Tuccio Novella, Francesco Pagano, Antonella Rotondo, Valeria, Chiara Calarco, Antonio Zampaglione, Caterina Ioffrida, Stefania Daví, Maria De Carlo, Danila Castiglione, Daniela De Domenico, Ciccio Briguglio, Alberto Arena, Santinella Rotondo, Maria Grazia Costa, Antonio Zanghí, Giuseppe Spanó, Mario Sibilla, Carmelo Geraci, Luisa Inferrera, Gaetano Messina, Rosario Spadaro, Marcella De Francesco, Signora De Francesco, Simone Cappello, Antonella Zangla. New entry Alma Raniolo. Visita alle grotte saracene dove ha fatto da guida Filippo C. Le grotte, scoperte dall’archeologo Paolo Orsi e studiate successivamente da Giacomo Scibona, sono formate da roccia arenaria friabile e prendono il nome perché, secondo la tradizione, furono usate come nascondigli ai tempi dell’assedio di Rometta da parte degli invasori saraceni. Secondo molti studiosi sono molto più antiche e risalgono almeno al periodo bizantino, usate come luogo di culto a metà tra l’eremitaggio e il cenobitismo in cui i religiosi vivevano da soli ma mangiavano e pregavano insieme.C’è anche una basilica paleocristiana al cui interno c’erano 12 pilastri di forma quadrata o rettangolare di cui ne rimangono solo tre.Successivamente alla conquista saracena la grotta potrebbe essere stata adibita a moschea. Le grotte sono in parte escluse alla fruizione pubblica e in fase di recupero dopo decenni di utilizzo come ricovero per gli animali e per deposito di materiali agricoli. Nonostante la presenza di reti, Flavia e Giuseppe si sono allontanati dal resto del gruppo per esplorare altre grotte per “seguir virtute e conoscenza” (come disse Ulisse a Dante). Successivamente, sotto la guida del preparatissimo ed enciclopedico dottor Giovanni Arnò, presidente della Proloco,che ha illustrato con dovizia di particolari quanto visto, si è fatto un giro del Borgo di Rometta, con partenza da Porta Milazzo e arrivo a Porta Messina. Visitata la chiesa bizantina di Santa Maria dei Cerei, costruita tra il VI ed il X secolo con pianta a croce greca inserita in un quadrilatero. Davanti alle tre porte d’entrata, rivolte verso il sole nascente, sono state portate alla luce numerose tombe di epoca bizantina. La chiesa sorge di fronte al campo in cui, nel 1038 ebbe luogo una sanguinosa battaglia tra gli arabi e i bizantini comandati da Giorgio Maniace. Altri luoghi visitati il Castello e la Chiesa Madre Santa Maria Assunta con struttura a 3 navate in cui all’interno sono esposti numerosi dipinti di particolare interesse storico-artistico. Visitata anche la sede della pro loco dove si trova la copia della spada che la leggenda dice essere appartenuta al profeta Maometto e trovata nella contrada Mazzabruno dove tra il 24 e 25 ottobre del 964 ci fu una battaglia fra Saraceni e Bizantini conclusa con la disfatta dei Bizantini e la morte di oltre 10000 soldati. Approfittando dell’ottima visibilità, dal belvedere sul retro della chiesa bizantina, il dottor Arnò ci ha mostrato le più importanti cime dei Peloritani, a partire da Dinnammare, Pizzo Bandiera, Pizzo Bottino, Monte Scuderi, Montagna Vernà, Rocca di Novara e, sullo sfondo, l’Etna innevata. Dopo il pranzo al sacco, consumato nei locali del bar INcentro l’escursione è proseguita con la scoperta di Borgo Pantano, in prossimità del villaggio Rapano. Guida particolare è stata il Signor Orazio Bisazza, proprietario del borgo, ereditato dalla Madre.Il signor Bisazza si è definito “Custode” del borgo e “Testimone” delle vicende avvenute nel corso degli anni. Ha raccontato la storia particolare del Borgo, partendo dal significato del nome, che ospitò dal 1350 in poi una comunità di origine ebraico – spagnola emigrata dalla città di Messina , che conserva un’aura mistica molto particolare. Questa comunità si stabilí im questo luogo appartato e praticò la medicina spagirica, in un intreccio di alchimia ed erboristeria. Il recupero e restauro degli edifici e delle strutture edilizie è portato avanti con molta attenzione nel rispetto della integrità architettonica. Tra gli edifici visitati, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con all’interno la statua della Madonna che allatta. Il convento di Suore Latine Basiliane di S. Maria de Messana, risalente al 1296 anno in cui si erano insediate nel sito, ma che avevano abbandonato dopo soli otto anni a causa dei pericoli cui erano soggette per l’isolamento in cui si trovavano e che conserva al suo interno alcune pietre “energetiche” che secondo il sig. Orazio rappresentano la sintesi delle polarità contrapposte.Anche se apparentemente si è mantenuto su una posizione “obbiettiva” è sembrata evidente una sua forma di misticismo per un luogo che emana comunque un fascino particolare. La visita si è conclusa intorno alle 16:00, e prima delle 17,00 si era in città.Tutti i partecipanti sono rimasti pienamente soddisfatti all’escursione che, ancora una volta, ha dato la possibilità di scoprire gioielli nascosti del nostro territorio. Alberto Borgia qui la galleria fotografica completa
Serata conviviale del 19 dicembre 2023
Serata conviviale alla sede della UISP per lo scambio dei saluti natalizi. Presenti Marcello A. , Rosalba C. , Francesco P., Stefania D. , Ciccio B. , Tonino S. , Alessia S. , Giusy Q. S. , Saro S., Gabriella P. , Antonella Z., Margherita B. , Mariella C. , Santino C., Sebastiano O., Carlo P., Mario S. , Carmelo G. , Patrizia O. , Filippo. , Alberto B. Cena con ottima focaccia, panettone e spumante. Carlo ha dato alcune informazioni sul sito della associazione che si sta perfezionando e Marcello ha illustrato il calendario delle attività programmate da gennaio a giugno del prossimo anno .Piacevole atmosfera prenatalizia
Escursione da Ponte Gallo a Messina del 17 dicembre 2023
17 dicembre sole Escursione da Ponte Gallo a Messina Appuntamento alle 8,00 al Cavallotti, presenti Marcello Aricó , Sergio e Matteo Bolignani, Carlo Panzera , Maria Cadili, Stefania Daví, Carmelo Geraci Eleonora (new entry) Saro Spadaro, vecchio socio che non partecipa da diversi anni alle attività, Alberto Borgia. Preso il n. 28 per il Museo alle 8,20. Alla fermata ci ha raggiunti Giuseppe Spanó . Alle 9,05 siamo saliti sul numero 32 per Ponte Gallo, arrivato a destinazione alle 10,00. Lungo il percorso si sono aggiunti Giovanna Alibrandi (Jo) , Serena P., Francesco e Davide Pagano e Alberto Arena. Raggiunto il greto del torrente Gallo abbiamo iniziato la risalita, la temperatura era intorno ai 16 gradi, ma la giornata era soleggiata e per evitare di sudare sul percorso in salita, ci siamo tolti giacche a vento e maglioni. Siamo saliti sul passaggio pedo nale del ponte ferroviario a quindici luci che attraversa il torrente. Costruito negli ultimi decenni dell’ottocento è un manufatto maestoso ed elegante, im buone condizioni nonostante non sia più utilizzato da quando il tratto ferroviario da Messina scalo, Camaro Villafranca è stato eliminato con l’entrata in esercizio del valico dei Peloritani nel novembre del 2001. In corrispondenza di un grande cipresso è interessante notare diversi alberelli di cipresso cresciuti negli interstizi delle pietre, dimostrazione della potenza inarrestabile della natura. Risalendo il corso del torrente, costeggiato da campi e giardini in parte coltivati, Carlo, Carmelo, Saro ed Alberto B. hanno fatto una breve deviazione per entrare nella galleria abbandonata, lunga circa 5 chilometri, che arriva a Camaro. Dopo circa un’ora e mezza di cammino in leggera salita su strada agevole, a sei chilometri dalla partenza, abbiamo fatto una sosta all’esterno della recinzione dell’area addestrativa dinamica della Polizia. Mentre eravamo fermi ci ha raggiunti Fulvio Samperi sulla sua mountain bike, proveniente dalle 4 strade. Dopo uno spuntino, alle 12,10 ci siamo riessi in marcia risalendo per qualche centinaio di metri il torrente Pellegrino, affluente del torrentre Gallo e poi imboccando la strada in salita sulla sinistra per Colle S. Rizzo indicata da un cartello della Forestale. Questo tratto di strada, interamente all’interno del bosco e lungo circa tre chilometri, è in costante salita, proseguendo si arriva al rifugio Ferraro della Forestale, a circa 45 minuti di strada da don Minico, è abbandonato ma non completamente vandalizzato e relativamente agibile, e si potrebbe ipotizzare, con poco impegno, anche di bivaccare per una notte. Arrivo alle 4 strade alle 13,30. Sosta per il pranzo fino alle 14,15. Nel frattempo ci ha raggiunti in macchina Antonella Rotondo e un loro zio americano con cui sono tornati in città Marcello, Carlo, Maria e Saro. Il resto del gruppo ha imboccato la strada in ripida discesa per la Badiazza, in più punti danneggiata dal transito delle moto da cross, raggiungendola dopo circa mezz’ora. Sono in corso lavori di riqualificazione e messa in sicurezza che dovrebbero essere completati entro la fine di quest’anno… Nel vicolo della chiesa di Sant’Andrea Francesco ci ha fatto vedere l’arco di ingresso di una casa del ‘700 accanto alla quale c’è la bottega di un falegname ancora in attività. Alle 15,30 abbiamo raggiunto la SS 113, a circa 5 chilometri e mezzo da Don Minico ed abbiamo proseguito lungo la via Palermo per circa tre quarti d’ora arrivando alla fermata dell’autobus di via Garibaldi alle 16,15. Complessivamente , da mare a mare, abbiamo percorso circa 18,30 km (da cui occorre sottrarre circa un chilometro per deviazioni varie.) Anche oggi il tempo è stato splendido, la visibilità perfetta faceva apprezzare le isole Eolie e la Calabria e i bellissimi colori autunnali dei nostri boschi.
Escursione al Castello Rufo Ruffo di Scaletta
3 dicembre copertoAlle 8,00 appuntamento con Marcello, uscita a Tremestieri dove ci siamo incontrati con Tuccio e Pinella ed abbiamo proseguito fino all’inizio della salita per Scaletta Superiore e parcheggiate le macchine. Alle 8,35 abbiamo iniziato a camminare sulla spiaggia in direzione nord, per verificare la possibilità di percorrerla fino a Giampilieri Marina, ma all’altezza di Capo Scaletta abbiamo dovuto fare dietro front perché il mare era troppo agitato e le onde si frangevano sugli scogli impedendo il passaggio. Siamo tornati sulla SS 114 e poi nuovamente sulla spiaggia fino a Giampilieri dove, alle 10:00 circa, ci siamo incontrati con il resto della comitiva. Eravamo in ventiquattro: Marcello A. Tuccio N. Pinella D., Alberto B. , Filippo C., Giuseppe S., Tonino S., Giusi S., Alessia S. , Stefania D., Ciccio B., Giovanna A., Francesco P, Antonella R., Flavia D., Franco P., Carmelo G. , Danila C., Maria C., Santinella R. e quattro new entry :Alberto Arena, Maria Grazia Costa, Simona Costa e Marilena Farinelli. Tornati verso Scaletta camminando in parte sulla spiaggia e in parte sulla statale, alle 10,40 abbiamo iniziato la salita verso il paese, raggiunto alle 11,20. Sosta alla piazza principale prima della salita al castello dove siamo arrivati alle 11,45. Visita del castello, che è stato chiuso per tutto il mese di novembre, con la guida di tre ragazzi di buona volontà che stanno facendo il servizio civile al Comune. Alle 12,55 iniziata la discesa da una strada (diversa da quella dell’andata) che costeggia i ruderi della batteria secentesca situati sopra la galleria dell’autostrada (indicati come Castello diruto) e Flavia, Giuseppe e Alberto B. lo hanno visitato. Arrivati sulla SS114 siamo tornati verso Messina e abbiamo imboccato la strada per il Parco del Tortuga. Dopo un paio di chilometri in parte in salita e nel tratto finale per una scorciatoia non molto agevole siamo arrivati a Giampilieri superiore dove c’era un locale privato gestito da Eliseo, conoscente di Filippo la cui moglie ha preparato degli ottimi maccheroni fatti in casa con pomodoro, melanzane fritte e ricotta infornata. A tavola eravamo in diciotto. Percorso complessivo di circa 11 chilometri. Preso lo shuttle per Messina delle 16,20
Escursione al torrente dei Corsari 19 novembre 2023
19 novembre 2023 Sole Appuntamento alle 8,00 all’Immacolata. Presenti sul posto Marcello A., Santino C., Mario S., Salvatore S., AlbertoB.. Abbiamo raggiunto, con la macchina di Marcello il bar del Tono dove ci aspettavano Bruno M.,, Angela P., Stefania D., Serena P., Santinella, Francesco P., Rosalba F., Agata M., Sebastiano O., Teresa V., Milena, Giovanna, Marcella D.(in bicicletta). Ci siamo spostati in macchina all’Acqualadrone da dove, alle 8,55, abbiamo iniziato l’escursione. Risalita del Torrente fino a Massa S. Nicola e ai ruderi del mulino che c’è a monte del ponte della strada provinciale delle Masse e poi sosta nel sagrato della chiesetta per uno spuntino.Lungo il torrente sono stati fatti lavori di pulizia dell’alveo e hanno realizzato una comoda e bella strada. Gli incendi di luglio hanno bruciato la vegetazione lungo tutto il percorso, inclusi imponenti alberi secolari e il fuoco è arrivato al paese distruggendo molti alberi anche vicino alle case. Dopo circa 45 minuti, alle 11,40 ci siamo rimessi in cammino, abbiamo attraversato Massa Santa Lucia arrivando ad una croce in ferro del XVIII secolo e abbiamo seguito per un tratto una bella trazzera dal fondo acciottolato , percorribile solo perché la vegetazione è stata bruciata dall’incendio. Giornata bellissima, visibilità incredibile, colori stupendi. Prima di arrivare al torrente Tono la strada è stata distrutta dal metanodotto e alcuni hanno avuto qualche difficoltà a percorrere le ultime centinaia di metri. Arrivati al bar alle 13 ,55 percorso complessivo di circa 13 chilometri ,alla portata di tutti. Arrivo a casa alle 14,40.
Preescursione del 26 novembre 2023
MESSAGGIO DI PROVA 26 novembre variabile, vento Appuntamento alle 8,00 al bar Spadaro con Carlo e Marcello. Siamo arrivati in macchina alla deviazione che c’è a sinistra un centinaio di metri dopo le Quattro strade andando verso Portella Castanea, dove inizia il sentiero Candelara 2. Alle 8,30 abbiamo fatto un salto sul colle Sarrizzo dove c’è una torretta di avvistamento sopra la stazione della Forestale, un posto molto bello, da cui si gode una vista fantastica sulla costa tirrenica e sulle isole, con adiacente un’area attrezzata con tavolini (semidistrutti), fontanella e barbecue, ideale per un percorso per una passeggiata notturna. Tornati alla macchina alle 9,05 abbiamo imboccato il sentiero di sinistra che in discesa arriva, dopo circa mezz’ora alla strada statale 113, all’altezza della casa cantoniera semidistrutta. Proseguendo per qualche centinaio di metri sulla strada in direzione Gesso, superati i ruderi di un fabbricato sulla destra e la sbarra di un passaggio a livello posta alla fine della strada che arriva al Torrente Tarantonio e al sottopassaggio dell’autostrada, a sinistra si imbocca la strada che va in un bosco di alberi vari e di castagni.Proseguendo sulla strada,senza difficoltà e quasi sempre in discesa, si arriva alla sterrata proveniente dalle 4 strade e che prosegue per raggiungere la fiumara Gallo. Si prende la strada a sinistra e dopo un tratto in salita, dopo aver incrociato la deviazione che a destra conduce al forte Ferraro, si arriva ad uno spiazzo e quindi al cancello. Percorso complessivo di circa sette chilometri, percorribile senza difficoltà.Arrivati da don Minico alle 11,45 circa abbiamo mangiato un pezzo di panino alla disgraziata e una bibita. Tornati alla macchina siamo rientrati a Messina. Arrivo a casa alle 12,45. Marcello ha tante idee per l’associazione, ma ha bisogno di collaborazione. Carlo si sta occupando di creare un sito web per l’associazione. Questo il percorso effettuato
Escursione a Calatabiano 12 novembre 2023
12 novembre variabile, sole a CalatabianoAppuntamento all’Immacolata alle 8,30, presenti:Marcello A.,Danila C,,Francesco P., Antonella R.,Tonino S. con moglie e figlia, Lucia Annunziata, Ciccio B., Flavia D., Mario S., Antonio Z. con la sua compagna, Tuccio, Pinella, Milena, Marilena? Carmelo G., Santinella, Sebastiano O, Bianca Maria S… Alberto B.Arrivati a Calatabiano verso le 9,15. Incontro in piazza con alcuni ragazzi della proloco che hanno brevemente dato dei cenni storici sul paese. Alle 9,45 , con la loro guida, ci siamo messi in cammino per il castello percorrendo la Via Crucis, che dalle porte del paese conduce alla chiesa del santissimo Crocifisso ,definita ‘ a chiesa di San Fulippu , ( posta poco sotto il castello) dove si trova il baldacchino su cui viene sistemata la statua di San Filippo d’ Agira che a Maggio viene portata a spalla in paese durante ‘a calata di San Fulippu e la settimana successiva fa la ‘nchianata. L’incendio di questa estate ha distrutto tutta la vegetazione esistente sulla collina e il tetto della chiesa della Madonna del Carmelo. Arrivo alle porte del castello alle 11,00 circa. Il castello non è accessibile, le chiavi le ha la curia di Acireale, è chiuso da alcuni anni perché la gestione non era remunerativa. I ragazzi della proloco vorrebbero fare una convenzione con la proprietà per avere la possibilità di gestire la struttura con l’aiuto della Regione.Ritorno in paese da una strada un po’ più lunga ma meno ripida e visita della chiesa di Gesù e Maria del 1697, in stile barocco e della chiesa Madre di Maria Santissima Annunziata del 1740 posta nella piazza principale del paese. Trasferimento in macchina al castello di San Marco, una residenza nobiliare di fine 600 trasformata in resort e SPA esclusiva a 4 stelle. La proprietaria, molto disponibile, ci ha fatto da guida. Abbiamo visto il palmento, conservato benissimo , le parti esterne, la piscina curatissime ed utilizzate per eventi anche nazionali.. Ritorno a Messina alle 13,45