Trekking notturno a Ciaramita del 15 novembre 2024.Appuntamento all’Immacolata alle 20,00.Partecipanti: Marcello Aricò, Giuseppe Finanze, Teresa Freni, Chiara Calarco, Rosario Sardella, Antonio Zampaglione, Giovanni Sorte, Anna Costalunga, Franca Esposito, Ciccio Briguglio,Carlo Panzera, Filippo Cavallaro, Alberto Borgia. A Ciaramita, dove abbiamo parcheggiato le macchine, ci aspettavano Carmelo Geraci e Francesco Previte, poi sono arrivati Donatella Alber e un suo amico.Partenza alle 20,35 imboccato il sentiero Italia e lenta camminata sulla sterrata che costeggia il torrente Ciaramita , illuminata da una splendida luna piena. Dopo circa un chilometro abbandonato il sentiero che conduce prima a Monte Tidora e poi a Monte Ciccia e presa la deviazione a sinistra che dopo un paio di chilometri, passando dentro un boschetto di querce da sughero, arriva a forte San Jachiddu. Costeggiati ( a sinistra) i ruderi di un grande ediificio e ad una curva a destra, presa una deviazione in direzione del mare e percorsi un centinaio di metri arrivo al punto panoramico con la croce, alle 21,30.Cena al sacco con vista sullo spettacolare panorama dello Stretto e del porto. Consegna delle spillette e alle 22,00 presa la via del ritorno. Arrivo alle macchine alle 22,50.Serata autunnale ancora non particolarmente fredda. Percorso complessivo andata e ritorno circa 4,2 chilometri. Escursione facile e alla portata di tutti apprezzata dai partecipanti per la piacevole atmosfera.
Trekking urbano ad Acquedolci del 10 novembre 2024
Trekking urbano ad Acquedolci del 10 novembre 2024Appuntamento alle 8,00 all’Immacolata Partecipanti : Marcello Aricò,Antonio Zampaglione, Giuseppe Spanò, Alberto Arena, Sebastiano Occhino, Gaetano Messina, Daniela De Domenico, Antonella Zangla, Michele Sfravara, Nina Coiro, Francesco Pagano, Antonella Rotondo, Santinella Rotondo, Angelo Salvo, Rosario Sardella, Nando Centorrino, Angela Trimarchi, Luisa Inferrera,Giuseppe Finanze, Cettina Tricomi, Ciccio Briguglio, Marica Vinci, Manuela Scarcella , Eros Giardina, Maurizio Inglese, Maria De Carlo, Alberto Borgia, Antonella De Gregorio, Alma Raniolo. Ad Acquedolci ci hanno raggiunti Pinella Dini e Tuccio Novella Partenza con il pullman di Ferro alle 8,15Arrivo ad Acquedolci per sosta fisiologica dalle 9,30 alle 10,00. Alle 10,15 incontrati Ciro Artale e Salvino Fidacaro della proloco di Acquedolci e componenti del Google developer group dei Nebrodi, amici di Francesco Pagano e Antonella Rotondo, coordinatori della odierna escursione.Ciro Artale ci ha fatto da guida portandoci a vedere le casematte facenti parte della linea di difesa dell’Etna che hanno avuto un ruolo importante durante la seconda guerra mondiale nel rallentamento dell’avanzata delle truppe americane e inglesi verso la città di Messina. Con ricchezza di dettagli, competenza tecnica e aneddoti, frutto delle sue approfondite ricerche negli archivi del ministero della Difesa, interviste a testimoni oculari, contatti con ricercatori stranieri ci ha offerto uno scorcio delle vicende dell’ultimo conflitto mondiale che hanno interessato questi territori. Cenni storici del paese di Acquedolci, nato per accogliere gli abitanti di San Fratello gravemente danneggiato da una imponente frana nel 1922, edificato usufruendo della legge per la ricostruzione della Messina terremotata con cui ha una certa affinità per la stessa tipologia di edifici . Rientro in paese in pullman e visita al monumento ai caduti, con l’obice recuperato da una postazione abbandonata, dopo diverse decine di anni dalla fine della guerra, da tre cittadini del paese.Rituale foto di gruppo e successiva visita dell’antiquarium comunale al centro della piazza . Ciro ha illustrato quanto esposto, a cominciare dallo scheletro di un ippopotamo, e ha anticipato quello che avremmo visto nella grotta di San Teodoro ( di cui è riportata alla fine la descrizione copiata da quanto Marcello ha postato sulla chat per la presentazione della escursione).Alle 12,20 trasferimento a piedi alla falesia, distante poco più di un chilometro, e visita del sito paleontologico e preistorico della grotta di San Teodoro , custodito dal Parco Archeologico di Tindari, sicuramente unica nel suo genere per la ricchezza e varietà dei reperti rinvenuti nelle varie campagne di scavo e che, con buona probabilità , potrebbe svelare altri importanti tesori.Visita dei reperti conservati nel prefabbricato con i servizi e alle 14, 15 rientro al centro del paese.Appena arrivati nel bar della piazza ha cominciato a piovere e abbiamo consumato il pranzo al sacco al riparo sotto i tendoni o nel locale interno. Dessert offerto dal Presidente con delle “pesche” delle dimensioni di un pallone.Alle 15,30 visita della chiesa madre della Beata Vergine Assunta, edificio risalente agli anni venti del secolo scorso, senza particolari pregi monumentali, ma con all’interno un originale crocifisso ligneo, un bel pulpito in legno, una serie di mosaici moderni di buona fattura e la statua di San Benedetto il Moro. Seconda tappa al murale di San Benedetto il Moro, mentre diversi componenti del gruppo facevano una sosta in pasticceria per acquistare dolci da portare a casa.Terza tappa al Palazzo del Municipio che si erge sul lato sud della piazza rettangolare, oggi intitolata al re Vittorio Emanuele III, con alle spalle il promontorio roccioso di pizzo Castellaro, propaggine settentrionale del monte San Fratello. L’edificio classico costituisce il fondale architettonico di un sistema viario e urbano attorno al quale dovevano sorgere la piazza mercato e l’edificio scolastico (non realizzati) e il palazzo delle Poste (realizzato e oggi destinato ad ospitare la Stazione dei Carabinieri).Alle 16, 40 quarta ed ultima tappa ai resti del castello Larcan Gravina.L’antico borgo di Acquedolci si sviluppava intorno ad una Torre medievale, chiamato localmente con il nome di Marina Vecchia.La spinta all’insediamento umano in questo territorio fu data dai Larcan de Soto, una delle principali famiglie catalane giunta in Sicilia nel 1391 al seguito di Re Martino I (1392-1409).Nel 1398 Augerot Larcan ricevette da Re Martino la baronia di San Fratello. A questi va attribuita la costruzione della torre nella marina di Acquedolci, all’inizio del XV secolo.Il nipote Antonio Giacomo Larcan Barone di San Fratello ottenne, nel 1498, la licenza di riedificare e fortificare l’antica torre esistente; in seguito ebbe il permesso di costruire il baglio, potendovi applicare i merli a coronamento delle mura, e la licenza per aprire una nuova tonnara.Nel 1499 propose ed ottenne la licenza per attivare un nuovo caricatore nella marina del suo feudo che funse da volano per lo sviluppo del commercio ad Acquedolci.Nel 1555 il figlio Vincenzo Larcan, Barone delle terre di San Fratello e di Santo Stefano, decise di costruire un nuovo arbitrio o trappeto di cannamele reintroducendo, così, la coltivazione della canna da zucchero, nella marina di Acquedolci.Le condizioni necessarie per l’impianto di uno zuccherificio erano fondamentalmente due: acqua per l’irrigazione e legname per la cottura, condizioni che nel territorio di San Fratello erano garantite abbondantemente.Coeva alla costruzione del trappeto è quella del fondaco, costruito al di fuori del trappeto.Nel 1622 la baronia di queste terre passò a Giulia Larcan e alla sua morte alla casa Lucchesi dei Marchesi di Delia.Ferdinando Francesco Gravina e Cruyllas, Principe di Palagonia, Grande di Spagna di Prima Classe, Cavaliere dell’insigne Ordine del Toson d’Oro, divenuto Barone di San Fratello a seguito del matrimonio contratto nel 1698 con Anna Maria Lucchesi e Filangeri, eredita il castello che, per architettura, ricorda quello di Catalabiano.A lui si deve la decisione di abbandonare la coltivazione della canna da zucchero nel territorio di Acquedolci.Non essendo più in funzione il trappeto di zucchero, il complesso fu trasformato in una lussuosa dimora feudale potendo così accogliere comodamente il Barone e la propria famiglia durante le visite nel feudo di Acquedolci. Attualmente poco o nulla resta che ricordi lo sfarzo di un tempo. È possibile rintracciare una qualità architettonica nel prospetto settentrionale della palazzina e dentro la chiesetta un tempo dedicata al culto di San Giuseppe, dove i resti dell’altare manifestano
Happyrecola del 6 novembre 2024 “Intelligenza artificiale: progresso o regresso?”
Happyrecola alla comunità greca del 6 novembre 2024 su “Intelligenza Artificiale: Progresso o Regresso?” Relatori Antonella Rotondo e Francesco Pagano Partecipanti: Marcello Aricò, Angelo Salvo, Katia Tribulato, Gabriella Panarello,Salvatore Rotondo, Ileana Padovano, Antonella Zangla, Paolo Scarcella, Alma Raniolo,Antonella De Gregorio,Milena Zaffino,Rosario Sardella, Mike Sfravara, Giancarlo Foti,Patrizia Olivieri, Angela Trimarchi, Nando Centorrino, Giuseppe Finanze, Mariella Brancati, Ciccio Briguglio, Alberto Borgia. Introduce Francesco Pagano presentando le attività che sua moglie e lui svolgono e i titoli acquisiti tra cui Ambasciatrice per le donne per la tecnologia.La conferenza ha offerto uno sguardo affascinante e a tutto tondo su questa tecnologia sempre più pervasiva. I relatori Antonella Rotondo e Francesco Pagano ci hanno guidato in un viaggio attraverso le basi, la storia, le applicazioni e le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale. Cos’è l’Intelligenza Artificiale?L’intelligenza artificiale (AI) è la simulazione dell’intelligenza umana attraverso dispositivi digitali programmati per imparare, elaborare ed interagire con il mondo reale. Dagli esperimenti iniziali sulle reti neurali negli anni ’40 e ’50, l’AI, partendo dalla raccolta ed elaborazione di una quantità enorme di informazioni , è diventata sempre più sofisticata, sfruttando il deep learning e l’elaborazione del linguaggio naturale per affrontare compiti complessi come il riconoscimento vocale e il riconoscimento degli oggetti.Un problema è costituito dal fatto che prima era il nostro pensiero a decidere cosa dovessero fare le macchine, adesso le macchine cominciano ad essere autonome e ogni macchina interagisce con le altre e quindi mancano le risorse umane perché il rapporto macchine uomini è sproporzionato. Tecnologie base dell’AI– Machine Learning: imparare dai dati inseriti -Deep Learning: addestramento intensivo che consente di procedere in autonomia utilizzando reti neurali artificiali, cioè modelli computazionali che si ispirano all’ architettura del cervello umano e sono utilizzati per sviluppare algoritmi in grado di apprendere dati-Natural Language Processing: capire il linguaggio umano in qualsiasi lingua-Computer Vision: riconoscere, creare ed elaborare immagini e video-Robotica, dispositivi smart e sensoristica : manovrare parti meccaniche, eseguire rilevamenti.Applicazioni dell’Intelligenza ArtificialeOggi l’AI trova impiego in numerosi ambiti:-Assistenti virtuali come Siri e Alexa-Algoritmi di raccomandazione personalizzata in base alle preferenze -Veicoli a guida autonoma-Supporto diagnostico in ambito sanitario-Sistemi di sicurezza informatica avanzati.Tuttavia, nonostante i numerosi benefici, l’AI solleva anche importanti questioni etiche. La privacy, i pregiudizi algoritmici e la trasparenza del processo decisionale sono solo alcune delle sfide da affrontare. L’algoretica, la disciplina che studia le implicazioni etiche degli algoritmi e della IA, concentrandosi su come programmare e utilizzare gli algoritmi in modo eticamente responsabile, considerando valori come la trasparenza, la privacy ed il benessere umano, ha un ruolo fondamentale per garantire uno sviluppo responsabile dell’intelligenza artificiale, dato il crescente impatto degli algoritmi nelle decisioni che influenzano la vita delle persone, dalla selezione del personale, alla concessione di prestiti, fino ai sistemi di giustizia predittiva.Sono necessarie linee guida e regolamenti chiari per garantire la responsabilità delle azioni dei sistemi di IA. Intelligenza Artificiale Generativa: Oltre la Semplice AutomazioneUna delle tendenze più interessanti nell’AI è quella dell’intelligenza artificiale generativa. Questi modelli, come ChatGPT e DALL-E, sono in grado di creare autonomamente testi, immagini, video, musica e persino codice di programmazione. Ciò apre nuove prospettive creative e di automazione, ma richiede anche una attenta riflessione sui potenziali abusi e sulla preservazione dell’autenticità umana. ConclusioniL’intelligenza artificiale è una rivoluzione tecnologica che sta trasformando in modo profondo la nostra società. Mentre offre numerosi vantaggi in termini di efficienza, innovazione e miglioramento dei servizi, l’AI pone anche sfide significative in ambito etico e sociale per cui il suo sviluppo e la sua implementazione devono avvenire in modo responsabile, garantendo la tutela dei valori umani fondamentali. Solo così potremo cogliere appieno i benefici dell’intelligenza artificiale, senza subirne gli effetti indesiderati, tra cui la dipendenza, in quanto l’eccessivo affidamento sui sistemi di IA può portare alla perdita di competenze e conoscenze umane critiche. La conferenza è stata apprezzata da tutti gli astanti per la preparazione dei relatori e la chiarezza della esposizione ed ha suscitato in tutti un vivo interesse, tanto da richiedere un approfondimento dei temi trattati, in successivi incontri. Per la parte Happy il nostro versatile Presidente ha preparato un ottimo riso alla Cantonese accompagnato da uno squisito pollo con le mandorle gustato da quelli rimasti fino alla fine. DocumentiLe slide viste durante l’incontro sono visibili online.
Trekking urbano Seminara del 26 ottobre 2024
Trekking urbano a Seminara del 26 ottobre 2024Partecipanti: SOCI Antonio Zampaglione, Caterina Ioffrida, Giuseppe Spanò, Katia Parisi, Pinella Dini, Alberto Arena, Danila Castiglione, Sebastiano Occhino, Gaetano Messina, Daniela De Domenico, Gabriella Panarello, Antonella Zangla, Michele Sfravara, Nina Coiro, Francesco Pagano, Antonella Rotondo, Mariella Brancati, Giovanna Mangano, Giusy Mandraffino, Lucia Annunziata Orlando, Manuela Scarcella . OSPITI: Eros Giardina, Maurizio Inglese,Nunzio Corica, Francesco Maggio, Giovanna Fusco, Salvatore Peluso, Cetty…Grimaldo Piazza , Nunzio Calabrò, Anna Meo, Sebastiano Plutino, Gabriella Plutino, Anna Bellinghieri.Appuntamento alle 7,30 all’inizio del serpentone,presa la nave delle 8.00, riunione alla rotonda all’uscita di Bagnara.Arrivo alle 8.53 in Piazza a Seminara .Alle 9.05 incontrato Domenico ,la nostra guida,che ha fatto una breve introduzione storica su Seminara, definita la cittadina più ricca di scultura cinquecentesca di tutta la Calabria e che tra il Cinquecento e il Seicento contava ben 33 chiese e 8 monasteri. In seguito, i terremoti del 1783 e del 1908 cancellarono molte testimonianze eloquenti della sua storia,ma resta un piccolo scrigno in cui sono conservati tesori d’arte di inaspettata bellezza. Nelle sue numerose e nei palazzi di antica memoria sono visibili pregiate opere rinascimentali segno tangibile dell’importanza storica e artistica della cittadina nel XVI secolo. Nel Medioevo Seminara divenne la fortezza più imponente della Calabria tirrenica meridionale e i resti delle mura di cinta sono visibili ancora oggi nella zona .Attorno agli edifici militari sorsero palazzi signorili, chiese e monasteri; la cittadina si arricchì di monumenti e la dominazione di Normanni e Angioini ne fece un punto di riferimento anche culturale per l’intero Sud italiano. Nel ‘500 la cittadina era al suo apice, divenendo meta di importanti pittori, scultori e letterati che vi lasciarono varie testimonianze del loro passaggio.I due devastanti terremoti, nel 1783 e 1908 la rasero al suolo, ma venne ricostruita mantenendone l’antico impianto urbanistico medioevale, pur perdendo, però, molti dei suoi importanti tesori architettonici. Spostamento al vicino millenario Santuario che con bolla del 30 maggio 1955, Papa Pio XII elevò alla dignità di Basilica Minore e che già, sin dal 3 settembre 1659, godeva, col titolo di Collegiata insigne, della primazia su tutte le collegiate e le parrocchie della Diocesi di Mileto. Oggi la Basilica-Santuario, fa parte della Diocesi di Oppido-Palmi. La Basilica della Madonna (nera) dei Poveri è uno splendido esempio di arte bizantina.L’edificio si presenta con una struttura maestosa con pronao e doppia torre campanaria ed è suddiviso in tre navate da due file di archi, ciascuna delle quali è sorretta da colonne rivestite in marmo policromo con in alto capitelli finemente scolpiti.All’interno sono conservati una statua in legno di cedro della Madonna, coronata d’oro, proveniente dall’antica città di Tauriana e collocata sull’altare maggiore.La Madonna nera di Seminara, insieme a quella di Tindari e a quella proveniente da Patmos a Palmi ( nel 1600 dette le tre sorelle) è una statua bizantina presumibilmente portata in Italia dai monaci fuggiti dalla Grecia e insediati in Sicilia, Puglia e Calabria che praticavano l’ascesi.Il colore nero si usa da millenni, anche in altre culture, perché rappresenta la terra.Secondo la tradizione popolare, la statua lignea della Madonna dei Poveri fu trovata nelle rovine di Tauriana annerita dalle fiamme dell’ultimo saccheggio fattovi dai Saraceni dell’emiro di Palermo per punire i bizantini che non pagavano i tributi dovuti. La tradizione riferisce ancora che questa sacra immagine si mostrò miracolosa fin da quando fu scoperta un Martedì Santo della settimana della Santa Pasqua da un gruppo di poveri che in una giornata piovosa si spinsero fino alle rovine di Tauriana in cerca di cicorie da mangiare; lì videro in un roveto una forte luce e spaventati da ciò tornarono a Seminara dove raccontarono al popolo ciò che avevano visto, lì accorsero i nobili e il clero ma non riuscirono a sollevare la pesante statua, che invece si rivelò leggera sulle spalle dei poveri e fu portata a Seminara con grande trionfo e proclamata Regina e Madre dei Poveri.La Madonna Nera è, a parere di tutti gli studiosi e della sovrintendenza per i beni artistici, la più antica Statua Lignea di tutta la Calabria se non di tutta l’Italia Meridionale. Per due volte, a causa dei terremoti precedentemente citati, si salvò dalla distruzione totale della Città di Seminara. La statua, restaurata nel 2010, è ricoperta di oro zecchino. In occasione del restauro sono stati tolti tutti gli ori che i fedeli, nel corso dei secoli, avevano donato. Nel 1600 subì un primo restauro e il Bambino, che prima era al centro come nella Madonna di Tindari, venne spostato e “latinizzato”.Le due corone sono state realizzate a Napoli e donate dai principi Ruffo di Scilla per una grazia ricevuta.Veneratissima in tutta l’Italia Meridionale è oggetto di grande fede e pellegrinaggi. La sua processione avveniva anticamente ogni 15 agosto e, dopo il terremoto del 1908, avviene ogni 14 agosto. Fino alla fine del 1800 la processione era resa ancora più spettacolare per la presenza di un carro religioso detto “della bruna” o “vara”, che la seguiva per le vie del Paese.Il trono, in oro laminato, risale alla metà del 1700, dono di un ricchissima famiglia spagnola. Altre statue di valore sono i Santi Pietro e Paolo del XV secolo, di scuola gaginiana, entrambe in marmo e in precedenza collocate sulla facciata dell’edificio preesistente.La statua della Maddalena che va in estasi è in marmo di Carrara e venne scolpita da Rinaldo Bonanno da Messina nel 1500.La statua costituisce una autentica rarità, infatti la Maddalena ha i capelli sciolti con i seni e le spalle scoperte, mentre tutte le statue o i dipinti di Maria di Magdala dopo il concilio di Trento sono bardate dalla testa ai piedi, come una suora, fu infatti nel 1564, un anno dopo la fine del Concilio di Trento, che venne decisa la censura dei nudi “scandalosi”, come quelli del Giudizio Universale nella Cappella Sistina dove vennero coperti 400 nudi.Il compito venne affidato a Daniele da Volterra, che decise di coprire la nudità delle figure con le famose “braghe”, lavoro per il quale da allora è stato soprannominato il Braghettone La Madonna con il Bambino, di scuola gaginiana, invece, proviene dall’antica chiesa di Santa Maria degli Angeli
Preescursione del 20 ottobre 2024
Preescursione del 20 ottobre 2924 sul primo tratto del sentiero Mare-Monte.Appuntamento con Marcello alle 8,15, in macchina arrivati al cinema Iris dove abbiamo parcheggiato. Preso lo shuttle n.1 fino al capolinea alla statua di San Pio.Alle 8,55 iniziato il cammino, attraversando l’abitato del Faro. Alle 9,20 arrivo al Ristorante dei due mari e lasciata la strada per camminare sulla spiaggia, costeggiata Torre Bianca e la vecchia colonia estiva delle Poste, in completo degrado, e alle 9,55 arrivati al canale degli Inglesi e ripresa la strada asfaltata che costeggia il lago del Faro e un tratto della SS 113 bis in direzione di Messina. Alle 10,05, poco prima della rotonda di Granatari, imboccata la strada a destra (via Vecchia salita Cimitero di Granatari) che attraversa ville e campi con bellissima vista sullo Stretto, con forte pendenza, ma breve, e dopo dieci minuti raggiunto il Cimitero. Proseguendo sulla strada asfaltata alle 10,20 siamo arrivati all’inizio della via Forte Spuria e poco più sopra alla casa di Luca Scarcella e Nadia Arena, difesa da quattro piccoli barboncini, uno dei quali ha addentato il pantalone di Marcello. Proseguendo e costeggiato il Semaforo la strada diventa sterrata e continua in cresta .Panorami mozzafiato del Tirreno, la costa calabra, Stromboli e le Isole Eolie. La strada ad un certo punto è nuovamente asfaltata e prende il nome di Via Archimede. Alll’altezza di una villa al n.16, a destra, parte un sentiero in discesa che costeggia il muro di cinta e che dopo un centinaio di metri diventa impraticabile perché invaso dalla vegetazione: è quello di cui ha parlato Francesco Pagano domenica scorsa e che, con un certo impegno da parte dell’associazione, potremmo rendere agibile per arrivare fino al lido Sabbia d’Oro, come proposto da lui.Arrivo a Serri alle 10,57 , dopo pochi minuti lasciata la via Archimede e imboccata la strada in salita a destra, via Alberto Moravia, percorribile in auto solo per qualche centinaio di metri. La trazzera, poco più di un sentiero, continua sulla cresta lasciando le abitazioni sulla sinistra e si affaccia sul Tirreno, con vista sulle spiagge di Mortelle, Timpazzi, Casabianca e oltre.A un certo punto la traccia sembra perdersi quindi abbiamo proseguito in discesa arrivando nuovamente sulla strada asfaltata e attraversato il complesso delle villette a schiera del condominio Campus, da cui siamo usciti alle 11,30. Continuando a camminare su strada asfaltata tra gli edifici dell’abitato di Sperone Alto, siamo arrivati alla chiesa di Santa Maria dei Miracoli e alle 11,50 alla antica chiesetta con lo stesso nome, alla fine del complesso ospedaliero del Papardo e all’inizio della seconda tappa del percorso da Papardo al forte Serra La Croce. Dalla partenza a questo punto il percorso complessivo è di circa 8,5 chilometri. Raggiunta a piedi la macchina alle 12,15.Distanza totale, incluse le deviazioni, 13,3 chilometri coperta in tre ore e venti minuti.
Fiaccolata notturna alla Badiazza del 17 ottobre 2024
Fiaccolata notturna alla Badiazza del 17 ottobre 2024Partecipanti: Marcello e Emanuele Aricò, Angelo Salvo, Katia Tribulato, Antonella Zangla, Giusy Mandraffino,Giovanna Mangano, Alberto Borgia.Matteo Allone, promotore dell’iniziativa , in rappresentanza della associazione I Custodi della rinascita, parla della fiaccolata come un mezzo per illuminare “un luogo magico” perché ritiene che difendere la Badiazza, che rappresenta il nostro patrimonio artistico, culturale e turistico, sia un nostro dovere. Aggiunge che è una manifestazione di cuore e di passione per questo monumento e che non è contro qualcuno. Lo scopo è quello di sollecitare i responsabili cittadini e illuminare questo luogo magico affinché non ritorni nell’ombra. Nel 2018 la Badiazza, con 9006 voti, si era posizionata 1ª a Messina e provincia. Allone aggiunge che il 17 ottobre non è stato scelto a caso, ma perché coincide con la luna piena, simbolo del passaggio dal caos al cambiamento ricordando che esattamente in questa data, nel 2016, si trovava qui alla Badiazza con l’associazione Camelot per la difesa dei luoghi.All’iniziativa mancavano, anche se invitati, i rappresentanti delle istituzioni, tranne Raffaele Verso, presidente della V Municipalità , presente a titolo personale. Dotto ed interessante intervento dell’architetto Nino Principato che sinteticamente ha tratteggiato la storia del monumento, dalla costruzione all’abbandono, con la spiegazione del nome , evidenziando tutta la simbologia contenuta nella struttura della Badiazza. Complessivamente c’erano un centinaio di presenti, in rappresentanza di varie associazioni, e comuni cittadini, con età media superiore ai 50 anni.Sconfortante la mancanza di giovani e la sostanziale indifferenza della maggior parte di quelli che nel 2018 avevano votato la Badiazza come luogo del cuore, oltre che della quasi totalità dei nostri concittadini. ———— Messaggio inoltrato ———— DA: amcba@libero.it A: amcba@libero.it, DATA: 18 Ottobre 2024 14:06:51 UTC OGGETTO:
Festa d’autunno del 13 ottobre 2024
Festa d’autunno a San Jachiddu del 13 ottobre 2024Partecipanti: Marcello Aricò, Sebastiano Occhino, Santino Cannavò*, Antonio Zampaglione*, Caterina Ioffrida*, Antonino Giunta*, Carmelo Geraci*, Letizia Inferrera *,Rosalba Fera*, Rosalba Cucinotta*, Patrizia Olivieri*, Manuela Scarcella*, Maria Luisa Inferrera*, Paolo Bossa*, Antonella Zangla *,Gaetana Giardina*, Francesco Pagano*, Antonella Rotondo*, Ciccio Briguglio*,Tonino Seminerio*, Giusi Quartaronello*, Alessia Seminerio*, Mariella Brancati*, Giuseppe Spanò *, Katia Parisi*, Matteo Bolignani*, Rosario Sardella*, Eleonora Sardella*, Flavia De Carlo*, Franco Privitera*, Mike Sfravara*, Nina Coiro *,Alberto Borgia*,Gabriella Panarello, Sergio Bolignani, Salvatore Rotondo, Ileana Padovan, Liliana Chillè, Luccio? Tuccio Novella, Pinella Dini, Eros ?, Antonello ?, Vincenzo Milone, due ospiti di Patrizia provenienti da Iesolo.Prima dell’arrivo dei soci Marcello, Carmelo, Letizia e Alberto hanno iniziato ad allestire i tavoli e sbucciare i fichid’india, mentre Sebastiano si dedicava alla preparazione della base per la pasta e fagioli. Alle 10,50 i partecipanti contrassegnati con *, sotto la guida di Santino,hanno iniziato la salita verso la sughereta e poi sono arrivati al belvedere panoramico con la croce, sulla strada per Ciaramita, da dove hanno potuto apprezzare lo Stretto in tutto il suo splendore e i magnifici colori autunnali delle nostre colline. Rituale foto di gruppo e ritorno su un percorso ad anello di complessivi tre chilometri con arrivo al Forte alle 12, 50.Lungo la strada abbiamo raccolto ed apprezzato i corbezzoli , ( ‘i mbriacheddi) che ricordano i tempi della nostra infanzia.Alle 13,10 distribuzione dell’ottima pasta e fagioli preparata magistralmente da Sebastiano e di cui si riporta la ricetta.“Si inizia facendo soffriggere in abbondante olio le cotiche, poi le cipolle sminuzzate e le patate a tocchetti piccoli. Fare appassire bene il tutto mantenendo il coperchio e rimestando spesso. Quando la base è cotta al punto giusto si aggiungono i fagioli, ben ammollati in acqua e bicarbonato (almeno tutta la notte) e risciacquati bene e una lattina di concentrato di pomodoro. Coprire il tutto con acqua bollente e fare cuocere per tutto il tempo necessario. Aggiungere la pasta ( maltagliati) e il sale a cottura quasi ultimata. Alla fine condire con olio fresco a piacere”.Il pranzo, con varietà di pietanze e accompagnato dal buon vino offerto dall’Associazione, è stato consumato in una atmosfera di piacevole convivialità e condivisione che ha colpito favorevolmente i due ospiti veneti.Dopo il riordino dei tavoli e una mezz’ora dedicata alla visita del forte e alla visione dello Stretto che non stanca mai, ascoltando aneddoti vari, alle 15,00 abbiamo preso posto nella sala ed é iniziata l’assemblea. Il presidente ha preso la parola relazionando brevemente sulle attività svolte quest’anno e delle prossime in programma, comunicando che il previsto trekking di giorno 20 prossimo a Monte Scuderi è stato spostato alla prossima primavera e il trekking notturno di venerdì 18 è stato annullato perché mercoledì e giovedì prossimi ci sono altre attività in programma. Ha iniziato quindi a presentare le idee (da perfezionare) per le attività del primo semestre del 2025, iniziando dalla festa di primavera che si farà in un rifugio della Forestale tra Montalbano e Floresta della cui ricerca si occuperà Liliana Chillè.Nel ponte del 25 aprile propone un trekking di un centinaio di chilometri sul sentiero dei Briganti in Calabria e nel mese di agosto un soggiorno di alcuni giorni in una casa in Sila per vivere insieme momenti di gioia.Sergio presenta le escursioni in ambiente innevato con l’impiego delle ciaspole che, neve permettendo, si svolgono tra novembre e marzo sull’Etna o sui Nebrodi e le uscite in kaiak e tavole di superficie che con cadenza mensile si svolgono tra marzo e novembre. Durante la discussione viene spiegato il criterio che abbiamo deciso di utilizzare per contribuire alle spese per le macchine e il presidente ha puntualizzato che per i futuri spostamenti in pullman le quote devono essere versate, in contanti, prima dell’ escursione per evitare che la gente che si ritira dopo aver aderito al sondaggio,senza comunicarlo, metta in difficoltà gli organizzatori. Alberto propone un itinerario nella valle dell’Anapo da fare nella prima metà di aprile eLiliana un trekking sull’Etna con meta le grotte di scorrimento dei Ladroni e dei Rotoli.Katia organizzerà la visita del museo di Locri e del MUSABA di arte moderna di Mammola con finale travolgente al ristorante per il pranzo a base di pescestocco Francesco vorrebbe visitare la Messina sotterranea, ma non avendo nessun contatto, chiede l’interessamento dei presenti.Propone un percorso sulla strada comunale di Pozzicello che parte dal lago di Ganzirri e conduce a Serri e la riqualificazione della strada in discesa che conduce al lido Sabbia D’oro per creare un percorso ad anello di alcuni chilometri.Rosario Sardella, presidente della Lipu e nuovo socio, si impegna a tenere un happyrecola sulle attività della Lipu a fine febbraio e una successiva escursione da effettuare la prima domenica di marzo sui Colli per assistere al passaggio degli uccelli migratori provenienti dall’Africa e diretti verso le regioni del nord Europa.Paolo si impegna a organizzare una escursione nel parco dell’Etna, nel territorio di Ragalna, vicino a Piano Vetore, dove fino a ottobre del prossimo anno é esposta una gigantesca testa opera dall’artista Igor Mitoraj.Ciccio curerà gli aspetti organizzativi della escursione a Scilla e dintorni. Flavia propone una escursione a Piano dei Grilli nel territorio di Bronte e Gabriella si informerà sulla possibilità di un viaggio sulla ferrovia Circumetnea nel periodo di fioritura della ginestra.Santino, dopo aver parlato della valenza sociale della UISP e invitato chiunque ne abbia voglia a farsi avanti e dare la propria disponibilità nel settore dell’associazionismo, propone di cercare qualche esperto che possa tenere un corso sulle piante alimurgiche.Alle 16,10 circa il Presidente saluta e ringrazia i soci presenti e dichiara conclusa l’assemblea
Tour a Mirabella Imbaccari del 6 ottobre 2024
Tour a Mirabella Imbaccari del 6 ottobre 2024Appuntamento all’Immacolata alle 7,30. Presenti: Marcello Aricò, Paolo Bossa, Ciccio Briguglio, Gabriella Panarello, Antonella Zangla, Mariella Brancati, Giusy Mandraffino,Filippo Cavallaro,Rosalba Cucinotta, Gaetano Messina, Daniela De Domenico, Danila Castiglione, Mike Sfravara, Nina Coiro, Katia Tribulato, Giuseppe Spanò, Katia Parisi, Stefania Davì, Francesco Policastro, Andrea Golzi,Armando Spanò, Egle Spanò, Marica Vinci, Antonietta Medici, Pina Rosas, Maria Teresa Sciortino,Mariangela Pizzo,Antonella Bambino, Laura Girasella,Ada Cotroneo, Maria Grazia Gemelli, Stefania, Stefania. Partenza, con il pullman della ditta Ferro da 40 posti, alle 7,50. All’uscita di Roccalumera sono saliti a bordo Nando Centorrino e Angela Trimarchi. Arrivo al casello di Catania alle 9,05.Alle 9,20 presa la SS. 417 Verso Caltagirone. Dalle 9,45 alle 10, 10 sosta ad una stazione di servizio per bisogni fisiologici .Costeggiata la base Nato di Sigonella attraversando distese di campi di alberi di agrumi e terreni appena arati e pronti alla semina passando accanto al villaggio ormai abbandonato del CAR di Mineo.Alle 10,40 imboccata la SS. Bis e poco dopo la SP 37.Alle 10,55 arrivati all’ingresso del paese dove c’erano Maria Luisa con Gianfranco Anastasio, Pinella Dini e Tuccio Novella, arrivati in macchina, e un gruppo di associati Avis di Palagonia e di Mirabella .Mentre Paolo, Mariangela,Antonella, Gabriella e Mariella hanno fatto un giro per il paese, tutti gli altri con la guida di Giacomo, dell’Avis di Mirabella, abbiamo fatto un breve trekking nel bosco forestale di contrada Gatta. Arrivo alle 11,40 ad una coltivazione intensiva di fichidindia dalla quale si gode uno bellissimo panorama sull’ Etna e sulle colline circostanti lavorate per la semina.In lontananza monte della Ganzaria e il tracciato della costruenda strada Libertinia che collegherà Ragusa con Capo D’Orlando nel tratto tra Caltagirone e Piazza Armerina .Alle 12,50 arrivati all’ingresso del paese e dopo alcune centinaia di metri raggiunto il castello alle 13,10. All’interno del salone allestito un buffet con diversi assaggi. Pranzo comunitario e riposo fino alle 14,30. Visita del castello sotto la guida di Gianfranco Anastasio che all’ inizio ha parlato brevemente della storia del borgo. Il“Castello” di Mirabella Imbaccari , così chiamato il Palazzo Biscari, è stato fatto costruire da Giacinto Paternò intorno al 1630, gravemente danneggiato dal terremoto del 1693 fu ricostruito e sopraelevato agli inizi del XVIII secolo da Ottavio Trigona. È stato ceduto dieci anni fa alla Fondazione di Comunità di Messina dalle Suore Dorotee che lo hanno gestito per più di un secolo. Infatti, fino ai primi anni del Novecento é appartenuto ai Principi Paternò Biscari di Sicilia. Gli ultimi eredi di tale dinastia, la baronessa catanese Angelina Auteri e il marito Ignazio Paternò Castello dei principi Biscari, a seguito di una profonda conversione religiosa, sciolsero le promesse matrimoniali e, prima di prendere i voti,( lei come monaca del Carmelo di Modena come suor Maria del Gesù e lui Bernabita di Monza e prete con il nome di padre Ignazio) decisero di donare tutti i propri beni. La residenza di Mirabella Imbaccari fu donata alle suore dorotee, presso le cui scuole aveva studiato la principessa Angelina. I Principi, prima di abbandonare la vita mondana e quindi anche Mirabella, chiesero alle suore Dorotee di operare per lo sviluppo di quel territorio. Così le suore, esperte di lavorazioni di pizzo a tombolo, trasferirono i loro saperi alle donne del luogo. Per molti decenni successivi l’economia del territorio fu centrata sull’agricoltura (come molte aree interne della Sicilia) e sulla produzione al femminile dei pizzi a tombolo divenuti famosi nel mondo. La globalizzazione e la meccanizzazione dei processi produttivi hanno reso non competitivi, nelle forme organizzative tradizionali, entrambi questi settori economici.Le suore Dorotee, volendo reinterpretare in termini contemporanei la propria “vocazione” e desiderando fino in fondo e onorare la volontà dei Principi, nel 2014 hanno scelto di donare il complesso nobiliare, chiedendo alla Fondazione di contribuire a fare del Palazzo un “bene comune” propulsore di sviluppo umano del L’Organizzazione del Parco dei Saperi è esplicitamente ispirata a paradigmi di complessità e funzionalmente è organizzata in più aree fra loro fortemente correlate:L’area dei saperi del fare si articola in laboratori sociali sul pizzo a tombolo e sulle produzioni tradizionali delle ceramiche. L’azione del Parco è quella di attrarre talenti creativi per connettere tali produzioni artigianali tradizionali con le più avanzate esperienze di design internazionale. Di particolare pregio il percorso denominato “Quello che resta”, che attraverso sale immersive, quadrerie storiche, istallazioni d’arte contemporanea e spazi attivi esplora il salto di paradigma culturale fra modernità e post-modernità. Unico percorso didattico interattivo sulla filosofia della scienza e della conoscenza. L’Architetto Anastasio, che ha curato l’originale allestimento delle numerose sale, ci ha guidato con competenza e passione illustrando con dovizia di particolari, tutte le installazioni presenti da lui realizzate. Visita del museo del tombolo e dimostrazione della particolare lavorazione da parte di anziane signore del luogo che hanno imparato e praticato la difficile tecnica sin da bambine.Alle 16,10 foto di gruppo saluti e raggiunto alle 16,30 il pullman che ci aspettava all’entrata del paese.Alle 16,42 arrivati al frantoio Berretta, una realtà industriale bellissima e inaspettata immersa nella campagna di contrada Ferriante.L’Azienda a conduzione familiare, cura un oliveto proprio di una ventina di ettari di estensione con 3000 alberi di olivo di diverse qualità,ha alle spalle una tradizione olearia centenaria e ha fatto della propria esperienza un bagaglio di conoscenze nella produzione e la commercializzazione dell’olio extravergine d’oliva di alta qualità. I moderni macchinari del frantoio sono all’interno di un edificio dalle forme quasi futuristiche, in un parco verde e curatissimo che contiene anche un ristorante di alto live, uno show room , stanze per ospiti e un piccolo museo ove sono raccolti i numerosi riconoscimenti ricevuti in tutti gli anni di attività. Giorno dopo giorno con serietà, competenza e passione, investendo sulle proprie risorse umane e finanziarie, l’azienda si è posta all’avanguardia con tecnologie dell’ultima generazione e la migliore competenza nel settore oleario. Un aspetto fondamentale è la posizione territoriale che va dalle colline Ennesi fino ai Monti Iblei Orientali, passando attraverso il Calatino, facendo del paese di origine “Mirabella Imbaccari” una terra ricca
Trekking notturno alla Candelara del 4 ottobre 2024
Trekking notturno ad anello nella pineta di Candelara. Appuntamento alle 20,10 all’Immacolata, soci presenti: Marcello Aricò, Carmelo Geraci, Ciccio Briguglio, Giusy Mandraffino con l’inseparabile Schiumetta, Flavia De Carlo, Franco Privitera, Francesco Previte, altri partecipanti Giovanni,Melina,Ettore, Alessandra,Anna Costalunga, Elena Serban.Partenza alle 20,15 e arrivo a Portella Castanea, dove abbiamo parcheggiato le macchine, dopo circa mezz’ora. Sul posto erano presenti Francesco Pagano, Antonella Rotondo, Stefania Davì, Serena Policastro insieme a Davide Rotondo, Claudio Policastro, Francesco Policastro, Andrea Golzi.Alle 21,00 ci siamo messi in cammino sulla strada provinciale per Salice e alle 21,10 siamo arrivati all’inizio della pista forestale di Candelara 1. Dopo circa 200 metri abbiamo lasciato la sterrata principale che é parte del sentiero Italia , imboccando un sentiero sulla destra con paletti dissuasori per le moto da cross. Il percorso inizialmente è in ripida discesa e poi si sviluppa a saliscendi, da quanto appare dalla presenza di tronchi di grossi alberi tagliati devono esserci stati smottamenti e frane, ma la forestale ha ripristinato il sentiero rendendolo percorribile in sicurezza. Dopo circa 15 minuti di cammino, i primi in testa alla colonna hanno avvistato una scrofa di cinghiale con i cuccioli che sono velocemente fuggiti quando hanno avvertito la nostra presenza. Abbiamo immediatamente avvisato Giusy che ha preso in braccio la sua cagnolina per evitare eventuali problemi. Alle 21,45, dopo aver perso il sentiero per un centinaio di metri, siamo arrivati al tavolo dove abbiamo preso posto per la cena.Marcello ha invitato tutti a stare in silenzio e con le luci spente per potere apprezzare i rumori e i colori della notte , ma eravamo in troppi per raggiungere pienamente l’ obiettivo. Durante la cena l’ impareggiabile Giusy ci ha rallegrato con il racconto di esilaranti episodi che le sono accaduti durante il servizio. Alle 22,30 abbiamo preso la via del ritorno camminando sul sentiero Italia e alle 23, 05 abbiamo raggiunto le macchine. Percorso complessivo di quasi quattro chilometri. La temperatura gradevole, la mancanza di vento e soprattutto la compagnia hanno reso piacevole la camminata, che è stata molto apprezzata da chi ha fatto questa esperienza per la prima volta. Inviato da Libero Mail
Happyrecola del 25 settembre 2024 La UISP
Happyrecola del 25 settembre 2024 presso la Comunità Greca di Messina Presenti: Mario Sibilla, Daniela De Domenico, Gaetano Messina, Ciccio Briguglio, Angela Trimarchi, Alma Raniolo, Nando Centorrino,Carmelo Geraci,Finanze…, Filippo Cavallaro, Gabriella Panarello, Mariella Brancati, Rosalba Cucinotta, Tonino Seminerio, Marcello Aricò, Santino Cannavò, Ivan Bolignani, Sergio Bolignani, Katia Parisi , Giuseppe Spanò , Liliana Chillè, Antonella Zangla.Primo appuntamento degli happyrecola dopo l’estate .Santino Cannavò, presidente del comitato cittadino , presenta la Uisp.La UISP ( Unione italiana sport per tutti) nasce nel 1948 da un Fronte della Gioventù che voleva portare i valori della costituzione nella vita della società e faceva promozione sociale. È un’organizzazione che ha creato un rapporto tra cittadini e potere, alternativo a quanto esisteva al tempo ( sci, golf, vela etc.)Partigiani e sportivi hanno partecipato alla creazione di una società basata sulla eguaglianza. Le prime escursioni sono nate come mezzo per portare gli operai fuori per discutere. In quel periodo ogni partito aveva la propria organizzazione sportiva di aggregazione ( Libertas, Fiamma etc.)Le dittature hanno sempre utilizzato lo sport come mezzo di irregimentazione. La Uisp è servita a fare veder l’ importanza sociale di una serie di problemi ( emarginati, poveri , disabili).L’associazione ha più di un milione di soci in tutta Italia e , almeno a Messina, ha iniziato ad occuparsi di attività destrutturate.Generalmente lo sport è servito a dare una certa idea di competitività e per fare sfogare le curve dei tifosi.C’ è un aspetto economico legato alla pratica dello sport, in quanto il denaro pubblico é quasi tutto dedicato allo sport olimpionico e non considera che lo sport è un fattore sociale totale. La battaglia della Uisp è quella di slegare lo sport dalla competitività, mettendo al centro la persona che deve stare bene per sempre. Le attività devono essere legate al territorio e svolgono una attività educativa che fa crescere globalmente le persone. La Uisp prova a riutilizzare gli spazi pubblici. I 4/5 dei cittadini europei fanno attività sportiva ” destrutturata” e con i loro bisogni contribuiscono alla modifica della città. Uno degli scopi é creare una alternativa alla prestazione agonistica che viene portata avanti dalle varie ” scuole”,liberando lo sport da meccanismi legati al denaro per liberare i cittadini. L’attività sportiva deve essere una cosa piacevole e per tutti. La Uisp è fatta dalle persone , che cercano di portare lo sport nelle realtà più emarginate ( carcerati, disabili, malati di mente) come mezzo che faccia da cerniera tra i cittadini e le amministrazioni.Le iniziative sono rivolte a contrastare qualsiasi forma discriminatoria nello sport e valorizzano processi di coesione e inclusione sociale, rigenerazione e sviluppo sostenibile attraverso la transizione sportiva, concetto attraverso il quale lo sport si qualifica come leva di sviluppo, con particolare attenzione al turismo. Ma anche discipline rivolte alla promozione di aree urbane, andando così incontro alle necessità del cittadino di essere attivo appena fuori la porta di casa.notevole rilevanza vi è l’esperienza della Uisp all’interno delle carceri italiane, che risale a più di trent’anni fa, quando in varie città sono iniziati numerosi corsi e attività sportive rivolte ai detenuti, con l’ingresso all’interno del carcere di tecnici ed educatori sportivi dei Comitati Uisp. L’obiettivo è sempre stato quello di mettere in comunicazione la realtà del carcere con l’esterno, favorendo le relazioni anche con il tessuto sociale cittadino.I tornei di calcio svolti in carcere hanno ottenuto risultati molto positivi ed hanno permesso ai carcerati di iniziare un percorso di conoscenza e avvicinamento ai propri figli. Per il momento Happy abbiamo apprezzato i tramezzini preparati con passione dal nostro Presidente .