Trekking esplorativo del l 14 luglio 2024
Appuntamento all’edicola di via Palermo con Carmelo e Carlo alle 8,00. Con la macchina di Carlo siamo arrivati al parco avventura di Portella piano verde alle 8,30 ed abbiamo imboccata la pista di servizio della Forestale in discesa in direzione Portella Cassarini.
La strada si snoda tra bellissimi alberi di conifere e castagni che offrivano una piacevole ombra in questa splendida domenica di sole. Dopo alcune centinaia di metri dalla partenza si trova un fonte a cui sostavano tre motociclisti con le loro moto da cross.
Alle 9,15, dopo circa 45 minuti di tranquilla marcia, siamo arrivati a Portella Cassarini , a quota 868 metri, da cui si gode una bellissima vista di Monte Scuderi, Dinnammare, Puntale Bandiera e la catena dei Peloritani.
Qui ci sono due strade, quella di destra, segnalata da un cartello, conduce a Lacco e a Saponara, quella di sinistra, interrotta da una frana dopo circa un chilometro, fa un lungo giro per ricollegarsi ad altri sentieri provenienti dallo stradone militare.
Tra le due strade un sentiero in salita conduce alla cima , coperta di felci, di monte Campanaro , a quota 900 metri, che abbiamo raggiunto alle 9,30.
Da questa posizione lo sguardo spazia su tutta la piana di Milazzo, il mare e la costa tirrenica, i paesi di Saponara, Rometta montagna, Gimello, Monforte San Giorgio, Etna e tutte le altre montagne.
La foschia impediva la visibilità delle isole Eolie, ma una nuvola scura, allungata sul mare era il segno dell’abbondante attività eruttiva di Stromboli di questi giorni.
Apprezzato e fotografato il panorama, siamo tornati al bivio alle 10,00 ed abbiamo imboccato la strada di sinistra con l’intento di raggiungere la frana e verificare la possibilità di superarla, ma , vista l’ orario, dopo un quarto d’ora ,siamo tornati indietro prima di arrivarci.
Una volta al bivio Alberto si è proposto di percorrere un tratto del sentiero segnato sulla mappa che si innesta alla strada provinciale per Dinnammare nel tornante in cui si uniscono quelle a senso unico per la salita e la discesa per verificarne le condizioni di percorribilità.
L’ idea iniziale era quella di salire per il sentiero per un quarto d’ ora e poi, alle 10, 45, tornare al punto di partenza, ma visto che, tutto sommato, nonostante i cespugli spinosi e le piante di erica che si incontravano dove la traccia si perdeva era possibile procedere senza particolari difficoltà, Alberto ha telefonato a Carlo per dirgli che sarebbe andato avanti fino alla fine dando appuntamento alla macchina a Portella Piano Verde.
La traccia a volte si perde tra le piante di erica e, nel tratto finale, il fondo è rovinato dai cinghiali, ma alle 11,15 è arrivato nel punto previsto. Successivamente Carlo ha verificato che la lunghezza totale del sentiero è di 900 metri ed il dislivello è 190 metri.
Giunti alla macchina contemporaneamente alle 11,45 abbiamo preso la via del ritorno facendo una breve deviazione fino al cancello di ingresso dell’ area di Pizzo Chiarino che la Forestale, dopo anni di abbandono, ha recintato e fatto i lavori di restauro degli edifici vandalizzati.
Breve sosta al chiosco di Musolino dove abbiamo preso una gazzosa e conosciuto il simpatico gestore.
Arrivo al luogo di partenza alle 12,30 . Percorso complessivo di circa sette chilometri.
Appuntamento all’edicola di via Palermo con Carmelo e Carlo alle 8,00. Con la macchina di Carlo siamo arrivati al parco avventura di Portella piano verde alle 8,30 ed abbiamo imboccata la pista di servizio della Forestale in discesa in direzione Portella Cassarini.
La strada si snoda tra bellissimi alberi di conifere e castagni che offrivano una piacevole ombra in questa splendida domenica di sole. Dopo alcune centinaia di metri dalla partenza si trova un fonte a cui sostavano tre motociclisti con le loro moto da cross.
Alle 9,15, dopo circa 45 minuti di tranquilla marcia, siamo arrivati a Portella Cassarini , a quota 868 metri, da cui si gode una bellissima vista di Monte Scuderi, Dinnammare, Puntale Bandiera e la catena dei Peloritani.
Qui ci sono due strade, quella di destra, segnalata da un cartello, conduce a Lacco e a Saponara, quella di sinistra, interrotta da una frana dopo circa un chilometro, fa un lungo giro per ricollegarsi ad altri sentieri provenienti dallo stradone militare.
Tra le due strade un sentiero in salita conduce alla cima , coperta di felci, di monte Campanaro , a quota 900 metri, che abbiamo raggiunto alle 9,30.
Da questa posizione lo sguardo spazia su tutta la piana di Milazzo, il mare e la costa tirrenica, i paesi di Saponara, Rometta montagna, Gimello, Monforte San Giorgio, Etna e tutte le altre montagne.
La foschia impediva la visibilità delle isole Eolie, ma una nuvola scura, allungata sul mare era il segno dell’abbondante attività eruttiva di Stromboli di questi giorni.
Apprezzato e fotografato il panorama, siamo tornati al bivio alle 10,00 ed abbiamo imboccato la strada di sinistra con l’intento di raggiungere la frana e verificare la possibilità di superarla, ma , vista l’ orario, dopo un quarto d’ora ,siamo tornati indietro prima di arrivarci.
Una volta al bivio Alberto si è proposto di percorrere un tratto del sentiero segnato sulla mappa che si innesta alla strada provinciale per Dinnammare nel tornante in cui si uniscono quelle a senso unico per la salita e la discesa per verificarne le condizioni di percorribilità.
L’ idea iniziale era quella di salire per il sentiero per un quarto d’ ora e poi, alle 10, 45, tornare al punto di partenza, ma visto che, tutto sommato, nonostante i cespugli spinosi e le piante di erica che si incontravano dove la traccia si perdeva era possibile procedere senza particolari difficoltà, Alberto ha telefonato a Carlo per dirgli che sarebbe andato avanti fino alla fine dando appuntamento alla macchina a Portella Piano Verde.
La traccia a volte si perde tra le piante di erica e, nel tratto finale, il fondo è rovinato dai cinghiali, ma alle 11,15 è arrivato nel punto previsto. Successivamente Carlo ha verificato che la lunghezza totale del sentiero è di 900 metri ed il dislivello è 190 metri.
Giunti alla macchina contemporaneamente alle 11,45 abbiamo preso la via del ritorno facendo una breve deviazione fino al cancello di ingresso dell’ area di Pizzo Chiarino che la Forestale, dopo anni di abbandono, ha recintato e fatto i lavori di restauro degli edifici vandalizzati.
Breve sosta al chiosco di Musolino dove abbiamo preso una gazzosa e conosciuto il simpatico gestore.
Arrivo al luogo di partenza alle 12,30 . Percorso complessivo di circa sette chilometri.