17 dicembre sole
Escursione da Ponte Gallo a Messina
Appuntamento alle 8,00 al Cavallotti, presenti Marcello Aricó , Sergio e Matteo Bolignani, Carlo Panzera , Maria Cadili, Stefania Daví, Carmelo Geraci Eleonora (new entry) Saro Spadaro, vecchio socio che non partecipa da diversi anni alle attività, Alberto Borgia.
Preso il n. 28 per il Museo alle 8,20. Alla fermata ci ha raggiunti Giuseppe Spanó . Alle 9,05 siamo saliti sul numero 32 per Ponte Gallo, arrivato a destinazione alle 10,00. Lungo il percorso si sono aggiunti Giovanna Alibrandi (Jo) , Serena P., Francesco e Davide Pagano e Alberto Arena. Raggiunto il greto del torrente Gallo abbiamo iniziato la risalita, la temperatura era intorno ai 16 gradi, ma la giornata era soleggiata e per evitare di sudare sul percorso in salita, ci siamo tolti giacche a vento e maglioni. Siamo saliti sul passaggio pedo nale del ponte ferroviario a quindici luci che attraversa il torrente. Costruito negli ultimi decenni dell’ottocento è un manufatto maestoso ed elegante, im buone condizioni nonostante non sia più utilizzato da quando il tratto ferroviario da Messina scalo, Camaro Villafranca è stato eliminato con l’entrata in esercizio del valico dei Peloritani nel novembre del 2001. In corrispondenza di un grande cipresso è interessante notare diversi alberelli di cipresso cresciuti negli interstizi delle pietre, dimostrazione della potenza inarrestabile della natura.
Risalendo il corso del torrente, costeggiato da campi e giardini in parte coltivati, Carlo, Carmelo, Saro ed Alberto B. hanno fatto una breve deviazione per entrare nella galleria abbandonata, lunga circa 5 chilometri, che arriva a Camaro. Dopo circa un’ora e mezza di cammino in leggera salita su strada agevole, a sei chilometri dalla partenza, abbiamo fatto una sosta all’esterno della recinzione dell’area addestrativa dinamica della Polizia. Mentre eravamo fermi ci ha raggiunti Fulvio Samperi sulla sua mountain bike, proveniente dalle 4 strade. Dopo uno spuntino, alle 12,10 ci siamo riessi in marcia risalendo per qualche centinaio di metri il torrente Pellegrino, affluente del torrentre Gallo e poi imboccando la strada in salita sulla sinistra per Colle S. Rizzo indicata da un cartello della Forestale. Questo tratto di strada, interamente all’interno del bosco e lungo circa tre chilometri, è in costante salita, proseguendo si arriva al rifugio Ferraro della Forestale, a circa 45 minuti di strada da don Minico, è abbandonato ma non completamente vandalizzato e relativamente agibile, e si potrebbe ipotizzare, con poco impegno, anche di bivaccare per una notte. Arrivo alle 4 strade alle 13,30. Sosta per il pranzo fino alle 14,15. Nel frattempo ci ha raggiunti in macchina Antonella Rotondo e un loro zio americano con cui sono tornati in città Marcello, Carlo, Maria e Saro. Il resto del gruppo ha imboccato la strada in ripida discesa per la Badiazza, in più punti danneggiata dal transito delle moto da cross, raggiungendola dopo circa mezz’ora. Sono in corso lavori di riqualificazione e messa in sicurezza che dovrebbero essere completati entro la fine di quest’anno…
Nel vicolo della chiesa di Sant’Andrea Francesco ci ha fatto vedere l’arco di ingresso di una casa del ‘700 accanto alla quale c’è la bottega di un falegname ancora in attività. Alle 15,30 abbiamo raggiunto la SS 113, a circa 5 chilometri e mezzo da Don Minico ed abbiamo proseguito lungo la via Palermo per circa tre quarti d’ora arrivando alla fermata dell’autobus di via Garibaldi alle 16,15. Complessivamente , da mare a mare, abbiamo percorso circa 18,30 km (da cui occorre sottrarre circa un chilometro per deviazioni varie.) Anche oggi il tempo è stato splendido, la visibilità perfetta faceva apprezzare le isole Eolie e la Calabria e i bellissimi colori autunnali dei nostri boschi.
Escursione da Ponte Gallo a Messina
Appuntamento alle 8,00 al Cavallotti, presenti Marcello Aricó , Sergio e Matteo Bolignani, Carlo Panzera , Maria Cadili, Stefania Daví, Carmelo Geraci Eleonora (new entry) Saro Spadaro, vecchio socio che non partecipa da diversi anni alle attività, Alberto Borgia.
Preso il n. 28 per il Museo alle 8,20. Alla fermata ci ha raggiunti Giuseppe Spanó . Alle 9,05 siamo saliti sul numero 32 per Ponte Gallo, arrivato a destinazione alle 10,00. Lungo il percorso si sono aggiunti Giovanna Alibrandi (Jo) , Serena P., Francesco e Davide Pagano e Alberto Arena. Raggiunto il greto del torrente Gallo abbiamo iniziato la risalita, la temperatura era intorno ai 16 gradi, ma la giornata era soleggiata e per evitare di sudare sul percorso in salita, ci siamo tolti giacche a vento e maglioni. Siamo saliti sul passaggio pedo nale del ponte ferroviario a quindici luci che attraversa il torrente. Costruito negli ultimi decenni dell’ottocento è un manufatto maestoso ed elegante, im buone condizioni nonostante non sia più utilizzato da quando il tratto ferroviario da Messina scalo, Camaro Villafranca è stato eliminato con l’entrata in esercizio del valico dei Peloritani nel novembre del 2001. In corrispondenza di un grande cipresso è interessante notare diversi alberelli di cipresso cresciuti negli interstizi delle pietre, dimostrazione della potenza inarrestabile della natura.
Risalendo il corso del torrente, costeggiato da campi e giardini in parte coltivati, Carlo, Carmelo, Saro ed Alberto B. hanno fatto una breve deviazione per entrare nella galleria abbandonata, lunga circa 5 chilometri, che arriva a Camaro. Dopo circa un’ora e mezza di cammino in leggera salita su strada agevole, a sei chilometri dalla partenza, abbiamo fatto una sosta all’esterno della recinzione dell’area addestrativa dinamica della Polizia. Mentre eravamo fermi ci ha raggiunti Fulvio Samperi sulla sua mountain bike, proveniente dalle 4 strade. Dopo uno spuntino, alle 12,10 ci siamo riessi in marcia risalendo per qualche centinaio di metri il torrente Pellegrino, affluente del torrentre Gallo e poi imboccando la strada in salita sulla sinistra per Colle S. Rizzo indicata da un cartello della Forestale. Questo tratto di strada, interamente all’interno del bosco e lungo circa tre chilometri, è in costante salita, proseguendo si arriva al rifugio Ferraro della Forestale, a circa 45 minuti di strada da don Minico, è abbandonato ma non completamente vandalizzato e relativamente agibile, e si potrebbe ipotizzare, con poco impegno, anche di bivaccare per una notte. Arrivo alle 4 strade alle 13,30. Sosta per il pranzo fino alle 14,15. Nel frattempo ci ha raggiunti in macchina Antonella Rotondo e un loro zio americano con cui sono tornati in città Marcello, Carlo, Maria e Saro. Il resto del gruppo ha imboccato la strada in ripida discesa per la Badiazza, in più punti danneggiata dal transito delle moto da cross, raggiungendola dopo circa mezz’ora. Sono in corso lavori di riqualificazione e messa in sicurezza che dovrebbero essere completati entro la fine di quest’anno…
Nel vicolo della chiesa di Sant’Andrea Francesco ci ha fatto vedere l’arco di ingresso di una casa del ‘700 accanto alla quale c’è la bottega di un falegname ancora in attività. Alle 15,30 abbiamo raggiunto la SS 113, a circa 5 chilometri e mezzo da Don Minico ed abbiamo proseguito lungo la via Palermo per circa tre quarti d’ora arrivando alla fermata dell’autobus di via Garibaldi alle 16,15. Complessivamente , da mare a mare, abbiamo percorso circa 18,30 km (da cui occorre sottrarre circa un chilometro per deviazioni varie.) Anche oggi il tempo è stato splendido, la visibilità perfetta faceva apprezzare le isole Eolie e la Calabria e i bellissimi colori autunnali dei nostri boschi.